Ucraina, Russia avverte: “E’ iniziata la frammentazione dell’Occidente”

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(Adnkronos) – Volodymyr Zelensky non vuole la pace ed è "iniziata una frammentazione dell'Occidente collettivo". Lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, accusando i Paesi che sostengono militarmente l'Ucraina invasa dalle truppe russe di costituire "un partito della guerra" "Vediamo che l'Occidente collettivo ha iniziato a diventare meno collettivo. È iniziata una frammentazione dell'Occidente collettivo e le posizioni dei diversi Paesi e gruppi di Paesi stanno diventando più sfumate", ha affermato il portavoce del Cremlino che, a proposito del vertice sulla sicurezza dell'Ucraina andato in scena ieri a Londra, ha chiosato: "Rimane un gruppo di Paesi che apparentemente è il partito della guerra, e sostenendo l'Ucraina nel continuare la guerra fornendo rifornimenti per l'azione militare". Secondo Peskov, il vertice di Londra, focalizzato su ulteriori finanziamenti militari a Kiev, dimostra la volontà di perpetuare le ostilità, anziché favorire una risoluzione pacifica del conflitto; tale interpretazione, tuttavia, necessita di ulteriori analisi alla luce delle proposte di pace presentate e delle dichiarazioni di dissenso emerse dagli incontri bilaterali. Il Cremlino ha poi chiesto di “costringere” Zelensky a fare “la pace”, incolpando il presidente ucraino della lite “senza precedenti” di venerdì con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha chiesto di porre fine al conflitto in Ucraina il prima possibile. “Qualcuno deve costringere Zelensky a cambiare idea. Lui non vuole la pace. Qualcuno deve costringerlo a volere la pace”. “Se lo fanno gli europei, onore e gloria a loro”, ha aggiunto Peskov. Peskov ha ulteriormente puntualizzato che gli sforzi congiunti della Russia e degli Stati Uniti, da soli, risultano insufficienti per conseguire una soluzione negoziata. “Quello che è successo venerdì alla Casa Bianca ha dimostrato quanto sia difficile trovare una soluzione in Ucraina”, ha aggiunto Peskov, secondo cui "Zelensky ha dimostrato una totale mancanza di diplomazia". “In questa situazione, solo gli sforzi degli Stati Uniti e la buona volontà di Mosca non saranno sufficienti” per porre fine al conflitto in Ucraina, ha sottolineato.  
La Russia non vuole che la guerra finisca, continua a usare il terrore aereo contro la popolazione civile, la Russia deve essere costretta a fare la pace. Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Vogliamo che questa guerra finisca – ha aggiunto – Ma la Russia non vuole e continua il suo terrore aereo: la scorsa settimana, più di 1.050 droni da attacco, quasi 1.300 bombe aeree e più di 20 missili sono stati lanciati sull'Ucraina per distruggere città e uccidere persone". "Chiunque voglia negoziare non colpisce intenzionalmente le persone con missili balistici. Per costringere la Russia a fermare gli attacchi, abbiamo bisogno della forza congiunta più grande del mondo", ha detto. Il presidente dell'Ucraina ha sottolineato che "dovremo concentrarci sul rafforzamento della nostra difesa aerea, il sostegno all'esercito e le efficaci garanzie di sicurezza che renderanno impossibile il ritorno dell'aggressione russa. La giustizia deve prevalere. Crediamo nel potere dell'unità e ripristineremo sicuramente una pace solida".   
Francia e Gran Bretagna non hanno ancora trovato un accordo su un piano di tregua parziale per l'Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro delle forze armate britannico, Luke Pollard, nonostante l'annuncio di ieri del premier Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron. "Non è stato raggiunto alcun accordo su come dovrebbe apparire la tregua", ha dichiarato Pollard a Times Radio. La versione è stata confermata all'Afp da un funzionario britannico, che ha ammesso che "non è stata concordata la tregua di un mese".    —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)