Badante Killer, dopo provvedimenti per due farmacisti di Vicenza interviene Federfarma

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Mentre proseguono le indagini sul caso di Paola Pettinà, ribattezzata la “badante killer”, Federfarma Vicenza interviene nella vicenda.

Due farmacisti vicentini, infatti, sono stati destinatari nei giorni scorsi di provvedimenti interdittivi: divieto temporaneo di esercitare la professione di farmacista per la durata di un anno. I provvedimenti sono stati eseguiti dai carabinieri su disposizione della Procura della Repubblica di Vicenza, che indaga sul caso.

I due – come si è appreso – sono accusati di spaccio di medicinali a base di Benzodiazepine ovvero per averli ceduti senza le previste prescrizioni, dopo che l’Arma ha effettuato perquisizioni e sequestri presso alcune farmacie di Vicenza.

Secondo gli inquirenti avrebbero venduto questi prodotti alla donna che è stata arrestata a dicembre scorso per aver intossicato, tra il 2022 e il 2024, con dosi letali di farmaci gli anziani di cui si occupava, spacciandosi come assistente socio sanitaria. La 46enne “badante killer” è indagata per omicidio aggravato, tentato omicidio e rapina nei confronti di anziani che assisteva.

In una nota di Federfarma Vicenza si legge: “Le farmacie vicentine coinvolte a vario titolo nell’indagine relativa al caso di Paola Pettinà, la badante killer, stanno offrendo alle Forze dell’Ordine piena collaborazione e auspichiamo che venga rapidamente fatta piena chiarezza sulla vicenda”.

A intervenire è anche la presidente Daniela Giovanetti: “Le indagini in corso sono doverose per tutelare la popolazione – ha commentato -. Allo stesso tempo però è necessario sottolineare che il coinvolgimento in una indagine non implica affatto una responsabilità, men che meno l’aver commesso un illecito penale, tanto è vero che al momento nessun titolare di farmacia, fatta eccezione per i due colleghi ufficialmente indagati, ha ricevuto un avviso di garanzia. Confidiamo nell’operato della magistratura e allo stesso tempo nella correttezza professionale dei nostri colleghi”.

Nell’inchiesta sulla badante killer è finito sotto la lente l’omicidio dell’81enne Imelda Stevan, per il quale è finita in carcere Paola Pettinà, ma ci sarebbero anche altre tre morti sospette. Tra queste anche quella dell’ex marito della 46enne, Romano Rossi, di 88 anni, mentre l’ex compagno e convivente della donna era riuscito a salvarsi dall’avvelenamento da farmaci grazie al ricovero in ospedale.