
Nell’editoriale pubblicato sul suo giornale, La Gazzetta Italo-Brasiliana, Giuseppe Arnò, presidente dell’Associazione Stampa Italo Brasiliana, utilizza l’antico detto “Mentre a Roma si discute, Cartagine brucia” per sottolineare l’immobilismo dell’Europa di fronte alle rapide evoluzioni geopolitiche globali culminate, almeno per ora, salvo peggio, nello scontro tra Donald Trump e Volodimir Zelensky allo Studio Ovale. Mentre l’Unione Europea si perde in dibattiti interni, le altre potenze mondiali avanzano nei loro interessi strategici.
Arnò evidenzia come gli Stati Uniti pressino per stringere accordi strategici con l’Ucraina, in particolare per l’estrazione congiunta delle terre rare, progetto già in fase avanzata secondo il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. Nel frattempo, l’Europa rimane indecisa sull’invio di forze di pace in Ucraina, rischiando di intervenire quando il conflitto sarà ormai concluso.
L’editoriale mette in luce anche il confronto economico: mentre gli Stati Uniti capitalizzano sulle alleanze, l’Europa rischia di rimanere indietro con investimenti disorganizzati e senza una chiara prospettiva di ritorno.
In questo contesto, Arnò individua nella premier italiana Giorgia Meloni una figura capace di spingere l’Europa verso un’azione più concreta e pragmatica. L’Italia ha l’opportunità di guidare un approccio più efficace nella negoziazione degli impegni per la sicurezza dell’Ucraina, puntando a benefici economici, strategici e d’immagine.
Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca dopo la recente vittoria elettorale, Arnò sottolinea la necessità per l’Europa di adottare una leadership pragmatica, capace di cogliere le opportunità invece di restare impantanata in sterili discussioni, per evitare di ritrovarsi relegata al ruolo di spettatrice senza peso politico ed economico.