Vicenza, lascia in ricarica la bici elettrica rubata: il proprietario la riconosce e chiama la polizia. Tunisino denunciato per ricettazione

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Questura di Vicenza e Polizia di Stato di Vicenza, le ultime notizie. Denunciato per ricettazione un tunisino che aveva fatto ricaricare una bici rubata
Questura di Vicenza e Polizia di Stato di Vicenza, le ultime notizie

Aveva chiesto al proprietario di un bar di poter ricaricare la batteria della bici elettrica e questi aveva acconsentito: peccato che fosse una bici rubata. Si è concluso con una denuncia per ricettazione l’episodio avvenuto ieri pomeriggio a Vicenza intorno alle 17.30. Un uomo, passando davanti a un bar di viale san Lazzaro, aveva riconosciuto come sua la bicicletta in carica parcheggiata lì davanti, della quale aveva denunciato il furto il 24 febbraio. Ha subito chiamato la Polizia e una volante della Questura è rapidamente intervenuta.

Gli agenti, giunti sul posto, hanno chiesto spiegazioni al proprietario del bar, il quale ha risposto di avere semplicemente accolto la richiesta di ricaricare la batteria della bicicletta da parte di un uomo, che si era momentaneamente allontanato ma che presumibilmente sarebbe tornato per riprendersi la bici una volta caricata. Nel frattempo infatti questi è sopraggiunto e ha dichiarato con fare spavaldo che la bici era sua, confermando di averla lasciata in ricarica.

Dagli accertamenti eseguiti sul posto è stato appurato che invece la bicicletta era proprio quella rubata il 24 febbraio: il vero proprietario ne aveva denunciato il furto, allegando numerose fotografie con importanti dettagli, come adesivi ed altri segni distintivi, che la rendevano chiaramente riconoscibile.

La bici è stata pertanto sequestrata e dopo qualche ora restituita al legittimo proprietario, mentre l’uomo che ne era in possesso e l’aveva portata a ricaricare è stato accompagnato in Questura e denunciato per ricettazione. Si tratta tunisino del 2006, residente fuori Vicenza, nei cui confronti il Questore di Vicenza ha emesso il Foglio di Via dal Comune di Vicenza per anni tre.

Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe