Libertà di stampa sotto attacco: l’incontro del Collettivo Tina Merlin a Mestrino con Gianluca Prestigiacomo e Marco Milioni, ha moderato Francesco Brasco

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Libertà di stampa sotto attacco, moderato da Francesco Brasco (a sx) l'incontro del Collettivo Tina Merlin a Mestrino con Gianluca Prestigiacomo (al centro) e Marco Milioni (a dx)
Libertà di stampa sotto attacco, moderato da Francesco Brasco (a sx) l'incontro del Collettivo Tina Merlin a Mestrino con Gianluca Prestigiacomo (al centro) e Marco Milioni (a dx)

Giovedì 6 marzo, presso il Centro parrocchiale San Bartolomeo Apostolo di Mestrino, in provincia di Padova, si è tenuto un incontro dal titolo eloquente: “Libertà di stampa sotto schiaffo: tra attacchi allo scoperto, manovre occulte e sindrome di Stoccolma l’informazione è a un bivio”. Organizzato dal Collettivo Tina Merlin, il dibattito ha visto la partecipazione di due relatori particolarmente competenti nel settore: il giornalista Gianluca Prestigiacomo e il collega Marco Milioni, promotore e tra gli animatori principali del Collettivo, moderatore Francesco Brasco, direttore dell’agenza Linea News, responsabile dell’ufficio stampa della Cgil di Vicenza e coordinatore del Collettivo.

Prestigiacomo, membro del Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti del Veneto e collaboratore del magazine Darkside Italia, ha portato la sua esperienza maturata anche come co-fondatore dell’Osservatorio veneto sul fenomeno mafioso. Milioni, noto per le sue inchieste su Today.it e VicenzaToday.it, ha messo in evidenza le modifiche legislative che, negli ultimi anni, hanno ristretto il campo d’azione del giornalismo investigativo.

All’inizio dell’incontro iniziato con qualche ritardo, non certo per colpa degli organizzatori ma per assenza di chi doveva aprire la sala, su incarico del parroco, poi arrivato di persona anche se apparentemente infastidito, Brasco, ha ricordato la figura di Tina Merlin, giornalista coraggiosa che denunciò con largo anticipo il disastro del Vajont, sottolineando come il collettivo a lei dedicato sia nato proprio con l’obiettivo di sostenere l’informazione indipendente e critica. “Vogliamo sostenere chi fa davvero inchieste e discutere con i cittadini delle tematiche legate alla libertà di stampa”, ha affermato Brasco.

Un’informazione sempre più sotto pressione

Nel corso della serata, a cui siamo stati presenti come cronisti ma anche come cittadini e di cui diamo sinteticamente conto (è durata due ore con numerosi e approfonditi interventi, il suo audio integrale sarà disponibile sul canale Telegram del Collettivo Tina Merlin), Prestigiacomo ha ripercorso la sua carriera, ricordando il passaggio dalla sua esperienza nella Digos, con l’incarico, dal 1984 per 35 anni, di gestire le relazioni con i cronisti, al giornalismo investigativo. “Un tempo, il rapporto tra investigatori e giornalisti, che facevano, allora, il proprio mestiere restando anche di notte per seguire di persona e valutare le evoluzioni degli eventi, era basato sulla fiducia reciproca. Oggi, invece, assistiamo a una crescente chiusura da parte delle istituzioni, con leggi che limitano l’accesso alle informazioni e ostacolano il lavoro di chi cerca la verità”, ha spiegato il giornalista.

Milioni ha poi sottolineato come il giornalismo italiano sia sempre più in crisi, schiacciato tra difficoltà economiche e pressioni politiche e dei vari poteri. “Il giornalismo dovrebbe essere il cane da guardia della democrazia, ma spesso si trasforma in un megafono del potere”, ha dichiarato. Tra le problematiche evidenziate, il peso crescente delle querele temerarie e l’autocensura, indotta non solo dalle minacce legali, connesse a normative sempre più limitative a livello professionale, ma anche dalla precarietà economica della categoria non tutelata a sufficienza dal sindacato unico di categoria.

Giornali in crisi, informazione in pericolo

Il dibattito si è poi spostato sulle difficoltà strutturali dell’editoria. “I quotidiani cartacei vendono sempre meno e spesso sopravvivono grazie a pubblicità istituzionali, come quelle delle Aziende pubbliche sanitarie, o a finanziamenti delle proprietà di fatto grandi aziende il cui interesse principale non è l’editoria ma la sua influenza, il che rende difficile mantenere un’indipendenza reale”, ha spiegato Brasco, a cui ha fatto eco Prestigiacomo ricordando, però, la vitalità di alcuni periodici di approfondito.

L’influenza dei grandi gruppi economici e il ruolo dei social network nella diffusione delle notizie sono stati al centro delle riflessioni dei relatori. “Oggi un’informazione indipendente è sempre più difficile, perché le redazioni sono composte quasi esclusivamente da collaboratori mal pagati, mentre i giornalisti con contratti stabili sono sempre meno”, ha sottolineato Milioni.

Il ruolo dei cittadini: informarsi in modo critico

Una delle questioni centrali sollevate è stata il ruolo dei lettori. “Non basta lamentarsi della scarsa qualità dell’informazione, bisogna imparare a discernere tra notizie affidabili e propaganda”, ha affermato Prestigiacomo. Il rischio, hanno evidenziato i relatori, è che l’opinione pubblica si abitui a un’informazione filtrata e depotenziata, rinunciando a pretendere un giornalismo realmente libero.

Infine, l’incontro, dopo un ampio spazio per i presenti molto attenti e partecipativi, si è chiuso con un appello alla consapevolezza: “La libertà di stampa non è garantita per sempre, va difesa giorno per giorno”, ha ammonito Brasco.

Un messaggio che il Collettivo Tina Merlin intende portare avanti con iniziative concrete, per sensibilizzare cittadini e giornalisti sulla necessità di un’informazione libera, indipendente e coraggiosa

Con un’annotazione costante che hanno sottolineato Prestigiacomo e Milioni, che ringraziamo per aver spesso citato le nostre testate come fortemente impegnate e come “resilienti” nel panorama grigio dell’informazione locale vicentina: “oggi abbiamo parlato di libertà di stampa, ma sotto attacco è la conoscenza e la libertà in tutti i settori della vita civile. Serve un risveglio delle coscienze perché non c’è libertà di stampa o libertà in genere senza la libertà dei lettori e dei cittadini, specialmente quelli giovani sempre più confusi tra social sempre più avvolgenti e parallela asocialità relazionale”.