Ricostruzione post alluvione, sopralluogo di De Pascale e Rontini nell’Appennino bolognese

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Una vasta area di territorio che, tra l’alluvione di maggio 2023 e le ondate di maltempo estremo del 2024, è stata ferita da migliaia di frane e numerose interruzioni alla viabilità locale, a causa delle eccezionali quantità di pioggia cadute. Monghidoro, Loiano, Monterenzio: è la valle dell’Idice, sull’Appennino bolognese, la meta del nuovo sopralluogo, ieri, del presidente della Regione, Michele de Pascale, insieme alla sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. Presenti anche i sindaci dei tre comuni: Barbara Panzacchi (Monghidoro), Roberto Serafini (Loiano) e Davide Lelli (Monterenzio). Prima tappa Monghidoro, nella sede del Municipio; da qui ci si è spostati per una visita ai dissesti di Pallerano (alluvione del settembre 2024), via delle Rimembranze (alluvione giugno 2024) e via Valgattara (alluvione settembre 2024). Seconda tappa Loiano, in particolare nelle località di Molino Mingano, Gragnano, Pianazzoli e Fornace. Infine, ultima tappa a Monterenzio, con sopralluoghi in via della Lamma e via Monterenzio Chiesa.

Le parole di De Pascale e Rontini

“Conosciamo bene il dramma dell’Appennino, colpito negli ultimi due anni da danni ingentissimi, con frane e dissesti che hanno letteralmente cambiato la morfologia del territorio – hanno commentato de Pascale e Rontini-. Già all’indomani degli eventi di maggio 2023, la Regione ha avviato un censimento delle frane e degli smottamenti, tutt’ora in corso: si tratta di fenomeni in continua evoluzione che restano sotto un attento monitoraggio. Il presidio del territorio montano e delle comunità che lo abitano rappresenta per noi una priorità indiscussa – hanno proseguito presidente e sottosegretaria-, anche perché alla messa in sicurezza della montagna è strettamente connessa quella della pianura”.

“Oltre agli eventi del 2023, qui ci sono state frane molto pesanti anche nel 2024 e ancora non c’è una copertura legata al commissario: Curcio, al momento, si può occupare solo del 2023, ma i danni dello scorso autunno sono ingenti, i residenti hanno problemi enormi, a partire dagli spostamenti. Ci auguriamo- hanno concluso de Pascale e Rontini-, a breve, che si possano ‘accorpare’ le due emergenze e rimborsare tutte le spese sostenute per la messa in sicurezza. Stiamo visitando vari luoghi con i sindaci; dobbiamo stare molto vicino ai comuni dell’Appennino, soprattutto i più piccoli: devono affrontare una mole di lavoro ingente e, in questo, devono essere aiutati dalla Regione”.