E al (povero) consigliere rimangono solo le briciole! I compensi dei consiglieri nel Vicentino

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Compensi consiglieri comunali
Compensi consiglieri comunali

(Articolo sui compensi dei consiglieri comunali da Vicenza Più Viva n. 295sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

In Italia, da sempre, è una figura che non viene gratificata, eppure anche lui si prende delle belle responsabilità.

Senza il loro voto in consiglio comunale un governo cittadino non sta in piedi, quindi è un ruolo fondamentale. Eppure, la figura del consigliere comunale continua a non essere gratificante, se non moralmente (e a volte anche no). I sindaci cercano di valorizzarne il ruolo affidando loro deleghe specifiche che, però, non avendo alcun supporto economico diventano spesso “onorifiche”.
Perdono tempo ed energie, partecipano a sedute consiliari, che possono essere anche estenuanti per la loro durata, vedi ad esempio uno degli ultimi consigli a Vicenza: iniziato alle 15.00 è terminato all’una di notte. È vero anche che alcuni di loro, tipicamente delle opposizioni di turno, entrano nella sala dei vari consigli comunali del capoluogo e della provincia, fanno il loro intervento spesso senza ascoltare chi li ha preceduti e, cosa ancora peggiore, se ne vanno senza attendere chi risponderà alle loro argomentazioni e senza votare.
Ma se un consigliere, tra quelli che assolvono sul serio al loro ruolo di controllori, e dell’operato dell’Amministrazione, per fortuna la maggioranza, si mette a fare quattro conti partendo dal fatto che il gettone di presenza è di 36 euro lordi, si rende conto di aver preso 3,60 euro all’ora. E forse non è così gratificante.
Oltretutto, si prendono delle belle responsabilità quando votano a favore di delibere proposte dal sindaco o dalla giunta che si dovessero rivelare passibili di denuncia penale o civile (vedi l’attuale caso Venezia).
«La spinta principale e la vera motivazione di chi fa il consigliere comunale è la passione per il bene della città – fa sapere Raffaele Colombara, uno dei veterani in consiglio comunale a Vicenza -. Un eventuale adeguamento del gettone potrebbe essere importante per dare valore e dignità al ruolo istituzionale, visto anche il notevole impegno in termini di tempo, di approfondimento delle questioni e di responsabilità amministrative e legali che il ruolo comporta. E perché no, anche un minimo incentivo per le persone ad avvicinarsi al mondo politico ed amministrativo, in un momento in cui ci si lamenta perché la partecipazione è scarsa ed il distacco è sempre più grande».

Alcuni consiglieri comunali
Alcuni consiglieri comunali del Vicentino

Un “sentiment” sempre più diffuso e trasversale se è vero che un altro consigliere di lungo corso come Valerio Sorrentino, (ex presidente del consiglio comunale di Vicenza) di orientamento politico opposto a Colombara, la pensa allo stesso modo.
«Ritengo che l’indennità irrisoria percepita dai consiglieri comunali a Vicenza e nelle città simili, sia anacronistica e del tutto inadeguata. Essa non copre neppure le spese sostenute, non ha nessuna funzione indennitaria e rappresenta una mancia di cui, con gli importi attuali, si potrebbe fare francamente, e provocatoriamente, a meno. Auspico che a livello legislativo si provveda quanto prima a rivedere gli importi così come avvenne per sindaci ed assessori tre anni fa».
Anche dalla provincia vicentina arriva un grido di disapprovazione attraverso Valter Orsi, ex sindaco e attuale presidente del consiglio comunale di Schio.
«In Italia la legislazione considera la figura del consigliere comunale alla pari di un volontario ma in realtà egli non è al di fuori delle posizioni di rischio, diversamente da quanto accade in regione o nel governo. Anche a Schio il gettone di presenza è di alcune decine di euro, anche se la seduta consiliare dovesse durare più di qualche giorno, cosa che può accadere durante l’approvazione di piani urbanistici, ad esempio. Bisognerebbe prevedere almeno una copertura assicurativa gratuita per tutti i consiglieri per qualsiasi situazione, cosa che attualmente non esiste. La mancanza di una visione ed uno sviluppo positivi di questa figura non invertirà il trend negativo che porta anche alla poca partecipazione alle urne. Senza adeguate indennità si rischia di avere consiglieri attivi esclusivamente dietro ad una tastiera».