Disfunzione erettile e malattie cardiovascolari, c’è un possibile nesso

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ROMA (ITALPRESS) – Disfunzione erettile e malattie cardiovascolari sembrano problemi lontani, ma in realtà condividono diversi fattori di rischio e spesso si presentano nello stesso individuo. Studi epidemiologici hanno infatti messo in luce che gli uomini con problemi di cuore hanno una maggiore probabilità di soffrire di disfunzione erettile rispetto alla popolazione sana.

In particolare, i problemi erettili possono precedere un evento cardiovascolare di circa 3-5 anni, rivelandosi così, se ascoltato, un prezioso “campanello d’allarme”. La disfunzione erettile “è l’incapacità di raggiungere e mantenere un’erezione durante per avere un rapporto sessuale soddisfacente. Solitamente ce ne sono di due tipi: quello da ‘ansia di prestazione’ del ragazzo giovane, facilmente identificabile, che si risolve con poca spesa, e quella della persona adulta con un sacco di fattori di rischio, che è una malattia vascolare, progressiva e cronica che porta con sé rischi di altra natura”, ha detto Piero Montorsi, professore ordinario di Malattie cardiovascolari presso l’Università Statale di Milano e direttore del Dipartimento di Cardiologia interventistica del Centro Cardiologico Monzino, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.

“Tra le cause più frequenti ci sono tutte le malattie vascolari, dall’ipertensione alla cardiopatia ischemica, al diabete. La diagnosi è il passo principale: purtroppo il paziente non dice – per mancanza di interesse o soprattutto per imbarazzo – e il medico spesso non ha tempo per fare una domanda semplicissima che aprirebbe il campo a qualcosa di più e si perde tempo. La gravità della malattia, il tempo intercorso tra quando è cominciata e quando il medico ha scoperto e la sua importanza rendono la patologia più importante”, ha aggiunto.

La disfunzione erettile “è legata al fatto che non arriva abbastanza sangue nel pene nel momento del rapporto sessuale: ci sono dei farmaci inibitori delle fosfodiesterasi” che “dovrebbero alimentare un po’ la vasodilatazione e, nel 70% dei casi, migliorano la problematica. Sono farmaci usati ormai ad ampio raggio” ma “solo temuti perché quando era uscito il famoso Viagra, in molti lo prendevano” ma “non sapevano che avevano le coronarie malate e hanno avuto problemi”.

Inoltre, ha chiarito Montorsi, “un paziente che ha avuto un infarto potrebbe benissimo non aver avuto una disfunzione erettile, ma nel post-infarto il timore di aggravare la situazione cardiologica con l’attività sessuale spesso porta a una minore attività sessuale”, una correlazione che “va sfatata, perché una volta che la situazione cardiologica è sistemata il costo dell’attività sessuale in una coppia ‘long standing’ e senza problemi è veramente basso per il cuore”.

Ci sono dei farmaci che possono causare la disfunzione erettile? “Sono diuretici tiazidici che si usano frequentemente per esempio nel trattamento dell’ipertensione, che sono i più incriminati. Anche gli antidepressivi possono dare fastidio”.

Al giorno d’oggi, anche gli andrologi “chiedono sempre più spesso una valutazione cardiologica prima prescrivere certi farmaci. Anche certe patologie urologiche possono favorire la disfunzione erettile, le due cose sono molto unite tra loro”.

Può esserci anche una disfunzione sessuale femminile? “Il mondo della disfunzione sessuale nelle donne è molto più complesso: ci sono tante situazioni legate alle malattie, ai farmaci che assume, alla difficoltà nei rapporti sessuali dovute a dolori, alla mancanza di orgasmo o di eccitazione. In tutte queste cause, il sessuologo può avere un ruolo importante per chiarire dove incomincia la malattia”, ha spiegato.

“Se dobbiamo fare un paragone con il problema vascolare dell’uomo, ci sono delle fasi durante il rapporto sessuale nelle donne che sono legate a una vasodilatazione: se la donna è cardiopatica con fattore di rischio potrebbe avere meno lubrificazione, o meno vasodilatazione nelle grandi labbra e nella vagina”.

-Foto tratta da video Medicina Top-
(ITALPRESS).