Morti sul lavoro, metalmeccanici vicentini di FIM – FIOM – UILM: indette assemblee e scioperi

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Si continua a morire sul posto di lavoro. In questi mesi il Veneto ha dovuto piangere troppe vite spezzate dall’inadeguata sicurezza sul posto di lavoro, e gli incidenti sembrano non fermarsi mai. Il gravissimo incidente dello scorso 13 maggio alle Acciaierie Venete di Padova nel quale quattro lavoratori, due dei quali ancora in gravissime condizioni, sono stati investiti da una colata di acciaio fuso ripropone per l’ennesima volta la gravità del tema della sicurezza sul posto di lavoro. Si pensi che, in ambito nazionale, l’ultimo incidente mortale è avvenuto ieri alla Ilva di Taranto, dove un operaio 28enne ha perso la vita.

A tal fine oggi, venerdì 18 maggio, le segreterie generali dei metalmeccanici vicentini di FIM – FIOM – UILM hanno incontrato la stampa presso la sede di CGIL Vicenza per presentare delle iniziative sul tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Tra i rappresentanti dei sindacati Stefano Chemello di CISL, Carla Grandi di UILM e Michele Gregolin di CGIL.

Serve un maggior rigore nell’applicazione di quanto previsto dalla legge ed è necessario rafforzare i controlli e la prevenzione degli organi di vigilanza e dello SPISAL, hanno spiegato. Gregolin ha sottolineato che è fondamentale riportare al centro questo tema. Per questo sono state lanciate una serie di assemblee e scioperi, “per fare informazione e per trovare, insieme, una soluzione“, ha aggiunto. Come prima cosa oggi sono state indette due ore di sciopero regionale che si svolgeranno secondo le modalità stabilite dalle strutture provinciali di FIM-FIOM-UILM e dalle RSU. Inoltre, in occasione dell’incontro previsto il 22 maggio con l’assessorato al Lavoro e alla Sanità del Veneto e con lo SPISAL regionale sui temi di salute e sicurezza, sono state convocate le RSU e gli RSL delle aziende metalmeccaniche del Veneto per un presidio a Venezia presso la sede della regione. Oltre a questo, ha detto Gregolin, “il 26 maggio a Padova si terrà una manifestazione generale a sostegno delle nostre idee, perché questo è un problema che va risolto“. Nell’occasione verranno inoltre poste delle richieste di presa in carico di determinate azioni alle amministrazioni competenti e sono previsti anche incontri con Confindustria Veneto.
Per provare a riportare all’attenzione generale il tema della sicurezza, delle assemblee possono non bastare. “Serve il fattore umano“, ha affermato Chemello, perchè “il mancato infortunio può davvero essere un elemento fondamentale per la prevenzione“. “Un bambino che tocca il vetro bollente di una stufa, poi non lo tocca più. Bisogna riuscire a far capire che quel vetro scotta e che non bisogna nemmeno provare a toccarlo“, ha riassunto Chemello. Gli impegni che sono stati annunciati, ha spiegato poi Gregolin, sono l’inizio di un percorso che vuole configurarsi come un progetto di azioni concrete. “La nostra sarà un’azione istituzionale e di divulgazione, sia a livello ragionale sia a livello nazionale“.
Sul piano concreto quello che la segreteria generale dei metalmeccanici vicentini propone, è di rendere più importante all’interno delle aziende il Rappresentante Lavoratori per la Sicurezza (RLS), l’incremento dei così detti break informativi, momenti finalizzati all’analisi e alla discussione degli eventuali problemi riscontrati nel luogo di lavoro e la proposta di due assemblee all’anno, da svolgere in azienda, esclusivamente incentrate sul tema della sicurezza.
La speranza è quella di invertire una tendenza, ancora oggi decisamente drammatica: gli incidenti mortali in Italia nel 2016 sono stati 1018, 31 dei quali solo a Vicenza; nel 2017 invece addirittura 1028, dei quali 19 vicentini. I dati sono allarmanti: dall’inizio del 2018, solo a Vicenza sono morti già 3 lavoratori. Numeri che riassumono una situazione di emergenza che, effettivamente, non può più essere accettata.