Primo Maggio, tornano le rose rosse per i lavoratori commercio: “stop schiavi del lavoro”

464
rose 1 maggio

Torna per il terzo anno consecutivo “Il pane e le rose” – annuncia un comunicato – l’iniziativa messa in campo nel 2017 dalle associazioni Fornaci Rosse di Vicenza, Rete degli Studenti Medi del Veneto, Binario 1 di Treviso, Unione degli Universitari (Udu) di Padova, Venezia e Verona, con il sostegno della Filcams CGIL del Veneto.

Una iniziativa dedicata ai lavoratori del commercio, del turismo e della ristorazione, che anche quest’anno – nonostante le promesse elettorali di chi ora governa il Paese – si sono trovati costretti a lavorare a Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e Primo Maggio.

«Che fine ha fatto – chiedono i promotori de “Il pane e le rose” – la proposta di legge per regolare (e limitare) le aperture nei giorni festivi?»

Durante la giornata del Primo Maggio 2019 i promotori, assieme a studenti, lavoratori e cittadini di tutto il Veneto, consegneranno un omaggio floreale alle lavoratrici e ai lavoratori del commercio e della grande distribuzione, quale segno di solidarietà nei confronti di chi anche in quella data lavora e non può festeggiare. Centinaia di rose rosse per portare la Festa dove non c’è e per ribadire che le persone e i loro diritti hanno più valore di ogni esigenza di mercato.

«Il nostro tempo vale! Ed è quanto di più prezioso abbiamo – dichiarano i promotori dell’iniziativa -. Siamo convinti che il sistema economico globale, basato sul consumo illimitato, abbia ormai dimostrato di essere incompatibile con la vita umana e per questo il 15 marzo scorso abbiamo partecipato alla Marcia globale per il clima. La questione ambientale e
quella del lavoro sono due facce della stessa medaglia: non si può vivere bene in un mondo avvelenato, non si può vivere bene se si è schiavi del lavoro».

Nei prossimi giorni saranno comunicati i luoghi in cui si svolgerà l’iniziativa ed i referenti locali.