Tensione alle Poste di Vicenza: utente distrugge la barriera in plexiglass

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Poste Vicenza

Momenti di panico alle Poste di via Zampieri di Vicenza, dove lunedì 17 marzo un uomo, esasperato dalla lunga attesa, ha improvvisamente distrutto la barriera in plexiglass tra il pubblico e gli sportellisti, gettando nel caos l’intero ufficio. L’episodio ha riacceso il dibattito sulle condizioni di lavoro negli uffici postali e sulle conseguenze delle recenti politiche aziendali.

Secondo Alan Lucchino, esponente di SLC Cgil Veneto, il fatto sarebbe la diretta conseguenza delle scelte di Poste Italiane, che, a seguito di un accordo siglato con Cisl Slp, Confsal Comunicazioni, Failp Cisal e Fnc Ugl, ha ridotto il personale e peggiorato le condizioni di lavoro. “Gli scellerati accordi firmati da questi sindacati hanno tentato di depotenziare lo sciopero di novembre 2024, che comunque è riuscito, e hanno fortemente danneggiato lavoratrici e lavoratori” ha dichiarato Lucchino.

Tra le conseguenze dell’accordo, si evidenzia una riduzione della presenza dei consulenti finanziari in sette uffici postali della provincia di Vicenza e la totale eliminazione di questa figura in altrettanti. Inoltre, il progetto Polis, che avrebbe dovuto trasformare gli uffici postali nella “casa del cittadino”, sta subendo un drastico ridimensionamento, aggravato dai ritardi nell’apertura degli sportelli rinnovati.

Ma il dato più allarmante riguarda il taglio del personale. Secondo Lucchino, il fabbisogno futuro di dipendenti negli uffici postali vicentini scenderà dalle attuali 500 unità a circa 393-400 lavoratori, con una perdita netta di 100 posti di lavoro. “L’azienda intende raggiungere questo obiettivo evitando di sostituire i pensionati e riducendo drasticamente le nuove assunzioni”, ha sottolineato il sindacalista.

Le ripercussioni sono già evidenti: attese sempre più lunghe agli sportelli, un aumento del carico di lavoro per i dipendenti rimasti e una qualità del servizio in peggioramento. “Meno impiegati agli sportelli significa risposte più frettolose e meno attenzione all’utenza”, ha spiegato Lucchino.

Per fronteggiare la situazione, il sindacato ha chiesto il ripristino del servizio di vigilanza armata agli sportelli. Inoltre, SLC Cgil ha presentato un esposto alla magistratura contro Poste Italiane, denunciando l’accordo firmato con Cisl e gli autonomi come un “accordo peggiorativo”, aprendo di fatto un conflitto di lavoro.