Indennizzi risparmiatori, candidato alle europee Achille Variati: dopo le promesse gialloverdi disattese punto a Bruxelles per capire partita del 2015

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Achille Variati ascolta Carlo Calenda a Vicenza per la candidatura alle europee
Achille Variati ascolta Carlo Calenda a Vicenza per la candidatura alle europee

Ricevute le nostre domande sulla lunga attesa di un qualche indennizzo dei risparmiatori vittime delle banche, ora concentrata sui provvedimenti presi nel decreto crescita ancora da convertire in legge, pubblichiamo oggi le risposte di Achille Variati candidato al parlamento europeo nella lista del Partito Democratico Siamo Europei per il nord est in cui ha “lottato” per assumere il quarto posto per lui almeno simbolicamente valido anche se alle elezioni del 26 maggio conteranno le preferenze e non le posizioni di lista.

Tocca quindi a lui rispondere dopo il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin e l’incredibile gaffe da “copia e incolla” della senatrice del Pd Daniela Sbrollini, e dopo gli interventi di due candidati alle europee di maggio suoi avversari, il pentastellato Simone Contro e l’europarlamentare ex M5S Davide Borrelli in cerca di conferme con Più Europa,

Achille Variati, per tre volte, in due ere politiche, sindaco di Vicenza oltre che ex vice presidente del Consiglio regionale del Veneto e fino a poco tempo fa presidente della Provincia di Vicenza e dell’Unione delle Province Italiane, è stato anche membro del cda di Cassa Depositi e Prestiti proprio in quota Upi.

Con questo “curriculum” Achille Variati lotterà in primis contro gli avversari politici e, poi, con i competitor interni che vedono tra le più quotate papabili a un seggio seggio europeo l’altra vicentina Alessandra Moretti, ex vice proprio di Variati a Vicenza nel 2008, poi parlamentare in Italia e record-lady di preferenze alle ultime europee prima di affrontare la sfida perdente alle regionali con Luca Zaia.

In attesa di Erik Pretto, Daniela Sbrollini (se vuole può ancora decidere di dedicare minuto del suo prezioso tempo, non a caso ben retribuito dai cittadini, per una risposta scritta di suo pugno o, almeno, da un suo ghost writer), Maria Cristina Caretta, Elio Lannutti per i parlamentari italiani e di Alessandra Moretti, Sergio Berlato e Mara Bizzotto e di chi altro, specialmente nel Vicentino e nel Veneto, rappresenti o voglia rappresentare questo territorio nei maggiori consessi democratici ecco le domande fatte a tutti costoro e le risposte del candidato alle europee per il Pd Achille Variati che in Cdp ha maturato esperienze finanziarie successive al suo ruolo originario in banca.

Per dare un giudizio definitivo bisognerebbe aver letto le norme del  Decreto, ma questo sarà possibile solo quando il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Per ora ci possiamo basare solo sui lanci di agenzia, che rischiano però di essere imprecisi
A prima vista che giudizio si può dare?
Non ho ancora studiato le recenti norme varate dal governo sul fondo di ristoro dei risparmiatori truffati, È positivo che finalmente qualcosa si muova grazie ai conti dormienti che erano comunque dei risparmiatori italiani e che io, inascoltato, avevo indicato come una strada da percorrere al governo Gentiloni. Davanti c’è però un iter ben lungi da essere concluso.  
Nel braccio di ferro tra Salvini e Di Maio chi ha prevalso?
Mi interessa poco se abbia prevalso Salvini o Di Maio: a Vicenza entrambi avevano promesso pubblicamente “tutto a tutti indipendentemente dalle regole europee” e noto che così non sarà. Le parole vanno misurate perché quando si fanno promesse solenni bisogna poi mantenerle. Le norme della legge di bilancio sul fondo sono state invece cambiate per allinearle alla Commissione europea. Alla fine, il cosiddetto governo del cambiamento non cambia quindi le vecchie, pessime abitudini in termini di promesse elettorali. Ma i cittadini non sono stupidi…
È stato elevato, salvo approvazione della UE, a 200.000 da 100.000 euro il tetto di patrimonio mobiliare (depositi più titoli) per accedere all’indennizzo diretto. Cosa ne pensa? È mossa di sostanza o no? Quanti saranno i risparmiatori compresi nella forbice aggiuntiva?
Il tetto per l’accesso diretto ai rimborsi è stato elevato a 200.000 € di proprietà mobiliari, mentre resta fermo il limite del reddito a 35.000 € annui. L’operazione non chiarisce però un concetto fondamentale: i possessori di azioni disinformati dolosamente sull’andamento della Banca, e quindi delle loro azioni, non sono stati messi nelle condizioni di prendere decisioni razionali sui propri titoli. E questo indipendentemente dal proprio reddito. Di questo non ci si deve dimenticare perché l’indennizzo non ha una funzione assistenziale, ma di ‘giustizia finanziaria’. Un conto sono le priorità (prima a chi ha meno), un conto sono i diritti. Il decreto va quindi letto molto bene: non vorrei che a finire male fosse ben più del dichiarato 10% (conteggiato poi da chi?), tra cui anche tante piccole imprese che sono il nostro tessuto produttivo.
Oggi (24 aprile, ndr) Ugone con due associazioni contestatrici ha incontrato la commissaria europea Vestager. Ugone e Arman hanno dichiarato che la Vestager avrebbe evidenziato la rigidità del governo “maggiore di quella UE”, mentre la commissaria europea  si è affrettata a smentire l’interpretazione dei due affermando che l’Europa sta “lavorando bene col governo italiano in merito alla proposta del doppio binario”. I due, David Borrelli, si sono capiti?
Ho letto che Luigi Ugone ha incontrato la commissaria europea Vestager. Penso che siano incontri positivi perché, senza mediazioni governative, si può portare il messaggio dei risparmiatori. Meglio sarebbe stato se ci fosse stata una voce unitaria.
Possiamo dire allora che la questione FIR è conclusa? 
Dobbiamo passare prima per l’ok del Quirinale e poi per la conversione del decreto in Parlamento con le insidie del Salva Roma, presente nello stesso decreto, e le insidie del caso Siri. Solo poi potranno arrivare i decreti attuativi. Se ne parlerà quindi dopo l’estate…
 
E lei, dr. Variati, voterebbe queste modifiche?
Non toccherà a me votare il decreto, non ho ruoli. Ma se dalle prossime elezioni europee risultassi eletto, sicuramente da europarlamentare metterei il naso per capire cosa successe in UE nel 2015 quando, con velocità inaudita, si decretò la fine di due banche radicate nel territorio e con questa si segnò il destino di 120.000 azionisti, dando un colpo micidiale all’economia in particolare del Veneto. Malgrado ciò che si è scritto, anche da parte di questa testata, bisogna rimuovere a Bruxelles certa polvere e capire! Ferme ovviamente le responsabilità che si stanno con fatica individuando. In quegli anni fu giocata una partita non ancora chiara. E un europarlamentare ha il ruolo, oltre al dovere, di capire.