Rovigo e Padova, falsa fatturazione e crediti IVA inesistenti: sequestrati 4,8 milioni

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La guardia di finanza di Padova ed Este, su disposizione della procura della repubblica di Rovigo, ha eseguito un sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore di 4,8 milioni di euro nell’ambito di un’operazione su un giro di falsa fatturazione.

L’indagine ha coinvolto sette società con sede nella Bassa Padovana, accusate di aver generato crediti IVA inesistenti attraverso un meccanismo di false fatturazioni.

Secondo l’ipotesi accusatoria, le società, attive nel settore della costruzione di edifici, avrebbero utilizzato fatture inesistenti per oltre 14 milioni di euro, emesse da aziende situate nelle province di Crotone, Parma, Reggio Emilia e Verona. Queste ultime, risultate evasori totali, avrebbero simulato contratti di noleggio di attrezzature edili mai esistite o non realmente impiegate nella produzione.

Il sistema avrebbe permesso di generare un credito IVA fittizio pari a 2,5 milioni di euro, utilizzato tra il 2019 e il 2022 per compensare i contributi previdenziali INPS dovuti dalle società per i propri dipendenti. Questo avrebbe consentito alle aziende di apparire regolari nei versamenti contributivi ed evitare limitazioni nell’attività d’impresa.

Il decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip di Rovigo, ha portato al blocco di conti correnti, unità immobiliari, autovetture e altri beni mobili riconducibili agli indagati, fino a raggiungere la somma equivalente al profitto del reato.

L’operazione rappresenta l’epilogo di un’articolata indagine avviata nel 2023 dalla compagnia della guardia di finanza di Este, che ha ricostruito il flusso delle operazioni sospette e individuato il meccanismo fraudolento messo in atto dalle imprese coinvolte tra Rovigo e Padova.