Israele non è la serpe in seno a Sion

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Alla luce della nota letta su questo stesso mezzo mi chiedo che cosa sia il pacifismo e credo di capire che non è quello che sigle sindacali o religiose si ostinano a propinare. Non è quello che nasce da una tavola rotonda, è qualcosa di più intimo, di più profondo, è quella cosa che ti dà il senso di migliorare il proprio spazio interiore fino al punto di rivalutare la tua anima e l’anima di chi ti sta intorno. E’ quello che mi hanno trasmesso Walter Arbib, grande uomo ebreo di origine libica-tunisina al quale è stato assegnato a Venezia, il 28 aprile 2018 il Leone d’Oro per la pace, Steve Maman un ebreo marocchino che da solo ha riscattato circa 140 iazide dall’Isis e, da quello che ho appreso da Maurizio Scelli, assegnatario della Targa d’Oro del Leone di Venezia.

Già segretario generale dell’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) e Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana dall’aprile 2003 fino alle nuove elezioni che si sono svolte a Roma il 10-11 dicembre 2005, in tempi in cui la C.R.I. era davvero la Croce Rossa Italiana.

Persone con un profondo senso religioso, che hanno posto la loro vita al servizio del prossimo (in alcuni casi anche a rischio della loro), tutte diverse ma accomunate da un unico obiettivo: aiutare il prossimo. Persone mentalmente differenti da me, che vivono un’intimità con la religione più profonda di quella da me vissuta (io sarei troppo spartana, avrei la tendenza a un’interpretazione troppo personale dei testi sacri…) eppure abbiamo fatto della nostra diversità un valore.

Premetto che mi piacerebbe che il Prefetto della mia città si prendesse cura della sicurezza di tutti i cittadini e reclutasse tutti i pacifisti e pacifinti per prestazioni di lavoro gratuite e socialmente utili verso persone in difficoltà, senza che disperda energie su giri d’Italia e questioni internazionali. Solo con piccoli e grandi gesti di umana generosità si può costruire un percorso di pace e non con mera filosofia da pacifisti o presunti tali. Non avevo dubbi che i “profonditori di finto amore” avrebbero sospeso lo sciopero ad oltranza che li vede silenti dall’inizio della guerra in Siria. Del resto questi profonditori dal cuore d’oro sono gli sono gli stessi che hanno chiuso gli occhi di fronte a 500.000 morti siriani, sono gli stessi che, con il loro silenzio, hanno lasciato stuprare donne iazide, curde e cristiane in Siria e Iraq e martoriare i cristiani.
Ci vuole un gran coraggio a citare l’ONU come fonte di diritti umani: le risoluzioni contro Israele non si contano più ma contro la Siria sono un pugnetto di sputacchi. Nel novembre del 2016 all’Assemblea generale dell’ONU in sole ventiquattro ore sono state adottate ben dieci risoluzioni contro Israele e una sola per la Siria della guerra civile senza fine, una per la Corea del Nord e una per la Crimea. Che valore morale può avere l’ONU? E dove erano i profonditori di pace in quest’occasione?
Il mondo, religiosi, operai, intellettuali, ballerine, escort, politici stellati e non, inclusi la Mogherini e il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres condannano e s’indignano di fronte alle reazioni di Israele vittima dei recenti attacchi, la cui difesa secondo loro, è sempre spropositata. Al prossimo giro di valzer delle poltrone, a maggio 2018 presso le Nazioni Unite saliranno in cattedra queste nazioni: l’Arabia Saudita presiederà il Consiglio per i Diritti umani e l’Iran la Commissione Onu per i Diritti delle Donne; la Turchia supervisionerà le organizzazioni non governative per i diritti umani; Jean Ziegler, fondatore del “Premio Gheddafi per i diritti dell’uomo” presiederà il comitato consultivo per i diritti umani del Palazzo di Vetro e la Siria la Commissione Onu per il Disarmo (armi chimiche incluse). La Turchia forte dell’esperienza del genocidio degli Armeni, per non perdere la tecnica sta continuando con il genocidio dei curdi, con il tacito assento di ONU, UE, APEM – Ap-UpM, Vaticano e partner. Il tutto sotto gli occhi ciechi del mondo intero troppo impegnato a criticare Israele per rendersi conto che i veri nemici ricoprono ruoli chiave all’interno dei palazzi di vetro, avvolti in un silenzio discrezionale che dovrebbe offendere qualsiasi essere umano. I pacifisti o presunti tali? Di certo hanno scarsa visione e preparazione, perché se davvero fossero pacifisti, ci sarebbero abbastanza ragioni da scendere in piazza contro la disabilità mentale dei Palazzo di Vetro, nessuno escluso. Mi aspetto a breve una nomination per il trentaquattrenne Kim J_ng-_n; il leader nordcoreano, probabilmente stanno cercando di piazzarlo nel comitato per la sicurezza nucleare! Se ancora qualcuno non riesce a capire perché accuso il mondo d’ingiustizia nei confronti di Israele, non è un mio problema, ma un problema di neuroni inattivi di chi non riesce a capire. Un altro esempio? La Francia uccide in Siria e in Africa e nessuno dice nulla… combatte i paesi che non minano i confini francesi, cinque fric francesi varcano il confine in Italia per rincorrere uno spacciatore di droga e il nostro governo si indigna; diecimila, ventimila, trentamila, quarantamila schiavi di Hamas tentano di penetrare il confine di Israele, urlando slogan “Uccideremo gli ebrei e ne mangeremo il cuore e il fegato” e il mondo che cosa dice? “Non sparate, fateli entrare e preparate il barbecue“. Una bambina cardiopatica dalla nascita muore a causa dei gas lacrimogeni (ma chi l’aveva portata là?) durante le battaglie del 15 maggio 2018 e il mondo si commuove. A marzo 2011 una famiglia di ebrei viene assassinata dai terroristi “gaziani” a Itamar, padre, madre e tre figli rispettivamente di 11 anni, 3 anni e 3 mesi ed il mondo non se ne accorge, nemmeno dice “pregate per loro”, tanto sono ebrei.
Israele non è una serpe, serpi sono gli antisionisti e gli antisemiti