Miteni presenta domanda di concordato in continuità ma conferma impegno per la bonifica: banche intimorite, si converte produzione da Pfas a farmaceutici

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Miteni Spa (tanto tuonò che piovve…, ndr) ha presentato oggi al tribunale di Vicenza la domanda per accedere al concordato preventivo in continuità aziendale. La richiesta si è resa necessaria per assicurare il mantenimento delle attività a seguito della difficile situazione finanziaria. Miteni è una società di proprietà del gruppo ICIG che ha rilevato l’attività nel 2009 da Mitsubishi acquisendone anche i debiti e la forza lavoro, con l’obiettivo di rilanciare lo stabilimento di Trissino che rappresenta una eccellenza nel mondo per la ricerca e la produzione nel suo settore.

ICIG dall’acquisizione non ha mai percepito dividendi ma anzi ha supportato finanziariamente l’azienda assumendosi anche gli oneri derivanti dai problemi ambientali prodotti dalle proprietà precedenti che hanno inciso in modo importante sul bilancio.

In un contesto difficile ma di costante impegno in favore dello stabilimento, del lavoro e per le attività di bonifica, si è inserita la difficoltà di accesso al credito presso le banche del territorio preoccupate per la reputazione della società a seguito delle polemiche strumentali contro l’azienda.

Nonostante questo difficile contesto, l’azionista ha deciso di sostenere ancora Miteni e di investire ulteriormente ma nell’evidente necessità di un concordato per poter attuare il nuovo piano industriale in un’ottica di rilancio e riconversione della produzione.

Il nuovo piano, in via di definizione, punterà su prodotti innovativi con molecole anche non perfluorurate, in particolare in ambito farmaceutico, che richiedono tecnologie di eccellenza, un’alta qualificazione del personale e un rafforzamento delle collaborazioni con gli enti di ricerca italiani ed esteri che già da tempo lavorano con la struttura di ricerca di Miteni.

Per quanto riguarda la bonifica, la scelta degli azionisti e dall’azienda con questa decisione è chiara: nessun disimpegno ma anzi un’accelerazione per arrivare a determinare gli oneri da inserire nel piano che dovrà essere valutato nei prossimi mesi del tribunale di Vicenza nell’ambito del procedimento di concordato e che dovrà decidere sulla sua applicabilità.