Presentato Monowe (The Powder Room): il padiglione della Biennale Arte 2019 a Forte Marghera

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Comune di Venezia
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Una città immaginaria con un unico abitante in uno spazio architettonico che fin dalla sua costruzione era stato concepito per proteggere l’esterno dalla pericolosità del materiale esplosivo custodito all’interno. Questo pomeriggio è stato presentato, alla presenza del sindaco di Venezia, il nuovo padiglione della Biennale Arte 2019 di Forte Marghera, intitolato Monowe (The Powder Room).

Davanti all’ex Polveriera austriaca il presidente della Biennale, Paolo Baratta, e l’autrice dell’installazione, Ludovica Carbotta, oltre al primo cittadino, hanno presentato alla stampa l’ultima opera della serie “Monowe” dell’artista: “Continua l’avventura che abbiamo iniziato qualche anno fa con la Biennale qui a Forte Marghera – ha commentato il sindaco – ora si allargherà anche al parco Albanese, dove, attraverso il centro di ricerca sulla musica elettronica, vogliamo proporre la cultura come fronte che si muove a braccetto con l’ordine e la sicurezza. L’arte è importante quando riesce a rappresentare la complessità e le verie sfaccettature della contemporaneità, spiegando la necessità di difendere la propria intimità da contaminazioni esterne. Ringrazio della loro presenza il prefetto Vittorio Zappalorto e le Forze dell’Ordine – ha continuato il primo cittadino – perché garantiscono con il loro lavoro quel vivere civile attraverso cui, con l’arte, possiamo raccontare l’anima delle persone più deboli o ‘sensibili'”. Stiamo ripetendo ciò che in passato la Città fece con la Biennale – ha concluso il primo cittadino – concedendole quegli spazi che le hanno permesso ora di diventare l’esposizione più importante al mondo. E’ bello pensare che il mondo in questi giorni verrà qui per confrontarsi e discutere, e che Mestre e Marghera in questo modo torneranno a essere al centro”.

Il presidente della Biennale, Paolo Baratta, ha sottolineato come l’ex Polveriera austriaca costituisca un ambiente calzante per l’installazione di Carbotta, che esporrà una seconda sua installazione all’Arsenale. Si tratta di opere che riflettono sull’identità dell’animo umano partendo dalla solitudine, sentimento che offre all’essere umano gli strumenti per la ricerca di se stesso attraverso l’immaginazione e la creazione.

Davanti ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine, al prefetto Zappalorto, agli assessori alla Sicurezza urbana e ai Lavori pubblici, oltre che ad alcuni consiglieri comunali e all’amministratore unico di Vela spa, Piero Rosa Salva, è stata la stessa Ludovica Carbotta a presentare la sua opera, che fa parte di “Monowe”, una serie di città concepite per una sola persona: “Quando mi è stato proposto di lavorare nell’ex Polveriera austriaca sono stata molto soddisfatta, perché Forte Marghera è un luogo che è stato aperto di nuovo alla Città – ha sottolineato – La polveriera serviva a proteggere l’esterno da un interno. Ciò mi ha fatto collegare questa architettura al progetto che sto sviluppando fin dal 2016. In questi spazi – ha concluso – ho immaginato che vivesse un solo abitante, riflettendo su ciò che vogliono dire l’isolamento e la solitudine non solo con un’accezione negativa, ma anche come elementi che permettono di costruire una propria identità definita”.

L’installazione sarà visitabile dal 7 maggio al 6 ottobre 2019 dalle ore 13 alle 21.