Dall’8 maggio al 19 luglio Palazzo Morosini Gattenburg, una delle sedi storiche di Generali, sarà aperto gratuitamente al pubblico in occasione della mostra “Nathalie Decoster, intime Venice”, un percorso attraverso cui la scultrice francese accompagna i visitatori in luoghi pochi conosciuti del centro storico lagunare per far emergere le abilità uniche di 9 artigiani veneziani.
All’inaugurazione di stasera era presente anche il sindaco di Venezia, che ha sottolineato come “Generali ha investito moltissimo sulla città, per esempio sulle Procuratie a San Marco e i Giardini Reali. L’idea di valorizzare l’artigianato locale è vincente – ha continuato il primo cittadino – perché in questo modo mettiamo al centro le persone. Questa sarà l’idea anche delle ulteriori collaborazioni che avremo con Generali. Con questa mostra si parte dal concetto di sostenibilità ambientale tenendo però sempre presente che l’artigianato è arte pura. Non a caso decidemmo a suo tempo di dare spazio agli artigiani nel Padiglione Venezia. Ciò che accomuna tutte queste realtà è l’amore per la città”.
Assieme al primo cittadino e all’artista transalpina hanno preso la parola tra gli altri Philippe Donnet, Ceo del gruppo Generali, e Olivier Perpoint, presidente di Ici Venice, associazione culturale no profit che ha per vocazione lo sviluppo di risonanze culturali fra Oriente e Occidente, fra arte etnografica e un elemento contemporaneo (come l’architettura o il design), oltre che la valorizzazione del patrimonio locale veneziano. All’inaugurazione erano presenti anche i 9 artigiani coinvolti nel progetto.
Dalla comunione d’intenti tra Nathalie Decoster e Ici Venice è scaturita questa sorta di “mostra diffusa” che intende celebrare l’arte valorizzando al contempo il territorio: il visitatore sarà infatti invitato a percorrere un itinerario che permetterà di apprezzare al meglio le opere realizzate a quattro mani dall’artista contemporanea statunitense e dagli artigiani veneziani. Il percorso si articola dalla corte di Palazzo Morosini, dove è stata posizionata l’opera monumentale “Human Fragility”, per poi proseguire attraverso campo Sant’Angelo, dove si trova la bottega di una delle ultime impiraresse veneziane, e i sestieri di Castello, Cannaregio e Santa Croce (una delle soste è in campo San Giacomo dell’Orio). Non potevano mancare, infine, l’arte del vetro muranese (sono previste alcune tappe nell’isola lagunare) e la tradizione nautica: l’itinerario si conclude infatti in un cantiere nautico sempre di Murano dove sarà possibile scoprire il lavoro dei costruttori e restauratori di barche veneziani.