
Confedilizia è stata ascoltata in audizione dalle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera dei Deputati in merito al DL legge in materia di sicurezza, che all’articolo 10 contiene disposizioni in tema di contrasto alle occupazioni arbitrarie di immobili.
Disposizioni che introducono, da un lato, il nuovo reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui” (che si affianca a quello di “invasione di terreni o edifici”) e, dall’altro, il nuovo procedimento di reintegrazione nel possesso dell’immobile, che comprende una procedura accelerata in caso di occupazione della “unica abitazione effettiva del denunciante”.
La Confederazione della proprietà edilizia – rappresentata dal Presidente, Giorgio Spaziani Testa – ha espresso apprezzamento per l’intento del Governo di affrontare in modo più deciso rispetto al passato un fenomeno particolarmente odioso. In particolare, Spaziani Testa ha evidenziato l’importanza di intervenire sugli aspetti procedurali del problema, che hanno mostrato evidenti lacune nel corso degli anni, contribuendo a determinare un lassismo diffuso.
Coerentemente con queste valutazioni, il Presidente della Confedilizia ha manifestato l’auspicio che il nuovo procedimento di reintegrazione nel possesso, nella sua versione accelerata, sia esteso a tutti gli immobili, ritenendo essenziale garantire in ogni situazione la massima tutela del diritto di proprietà. Peraltro – ha aggiunto – al maggiore rigore nella repressione e nella prevenzione delle occupazioni abusive vanno affiancate adeguate politiche in tema di lotta alla criminalità (spesso responsabile delle pratiche in questione), di gestione ordinata dell’immigrazione e di risposta ad esigenze sociali (anche attraverso una più efficiente gestione delle case popolari e degli altri immobili pubblici).
Da ultimo, Spaziani Testa ha evidenziato la necessità di rendere maggiormente efficienti anche le procedure riguardanti il rilascio degli immobili locati, nella consapevolezza che dare agli sfratti tempi certi e rapidi significa sì, in prima battuta, tutelare i diritti dei proprietari, ma allo stesso tempo vuol dire dare loro maggiore fiducia e – di conseguenza – ampliare il mercato della locazione, calmierare i canoni e favorire l’accesso alla casa da parte di chi ne ha bisogno.