
Tra celebrazioni solenni ma sobrie ed acrobazie semantiche, il 25 aprile anche nell’80° Anniversario della Liberazione viene vissuta da molta politica, da una parte e dall’altra, come festa divisiva. Segno di una società che non ha ancora del tutto fatto pace col suo passato e di una politica che da una parte agita fantasmi oggettivamente non così minacciosi come vengono raccontati, dall’altra però si ostina a negare che c’è una parte “sbagliata” della storia, e se è giusto fare la pace, lo è molto meno mettere tutto nel calderone delle vittime delle circostanze.
La concomitanza con i giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco e l’invito alla sobrietà hanno alimentato il fuoco della polemica. Riportiamo alcune reazioni di esponenti politici veneti e vicentini.
Zanoni (Europa Verde): “Più fondi dalla Regione per la promozione della cultura della Resistenza e antifascismo.”
Il consigliere regionale di Europa Verde Andrea Zanoni esordisce ricordando che il 25 aprile è la data su cui si fonda la democrazia in Italia: “In un mondo in cui il fascismo si ripropone sotto innumerevoli vesti, riscoprire i valori della Resistenza, sui quali si erge la nostra Costituzione, significa reggere l’urto del presente. Molti i Paesi, anche in Europa o in Occidente, retti da governi che mettono quotidianamente in discussione la dignità dei cittadini e a rischio la sopravvivenza del pianeta. Dobbiamo restituire dignità alla politica, guardando ai valori della Resistenza che scorrono nelle vene di tutti e tutte noi. Per questo le celebrazioni dell’80esimo anniversario della Festa della Liberazione del 25 Aprile assumono ancora più importanza in questo frangente storico”.
Zanoni ricorda che la Commissione Cultura del Consiglio regionale ha approvato il bando per le attività di promozione dei valori dell’antifascismo e della Resistenza, stanziando – grazie al suo emendamento al bilancio regionale – 50.000 euro, con i quali finanziare anche i quattro progetti rimasti precedentemente esclusi per mancanza di fondi, oltre ad altri nuovi progetti. Zanoni ribadisce che domani sarà in piazza: “Alle 10 parteciperò alla celebrazione dell’80esimo anniversario della Liberazione in Piazza del Popolo a Vittorio Veneto. Iniziativa promossa da A.N.P.I., isRev, A.V.L. Treviso, Consulta delle associazioni combattentistiche e d’arma e dal Comune di Vittorio Veneto. Alle 18 prenderò parte, assieme ad Alleanza Verdi e Sinistra, al corteo del 25 Aprile di Treviso promosso da moltissime organizzazioni. Mi auguro che tanti cittadini si uniranno a noi nel celebrare la democrazia e la liberazione dal Fascismo e dal Nazismo”.
M.I.S. VICENZA “Non è la nostra festa”
Di segno totalmente opposto l’intervento di Gian Luca Deghenghi – portavoce del Movimento Italia Sociale Vicenza: “Il 25 aprile, per il nostro movimento, è il giorno d’inizio del tesseramento annuale. Non tutti si riconoscono nella festa del 25 aprile, ricorrenza della cosiddetta liberazione, ed in modo particolare rifiutano l’invadente ed autocelebrativa retorica resistenziale che ne pervade le celebrazioni a scopo meramente politico e propagandistico. Non ci sentiamo di certo coinvolti noi del M.I.S. Vicenza, che rispetto allo spirito di tali manifestazioni ci poniamo in netta antitesi. Ogni anno mettiamo quindi a disposizione la sede per quanti intendono, con la presenza alla nostra giornata del tesseramento, rimarcare la propria distanza da una festa nazionale che, ridotta a passerella per associazioni partigiane, antifascisti da salotto e fomentatori d’odio, risulta faziosa e fortemente divisiva.”
Come negli anni passati il M.I.S. Vicenza esporrà uno striscione di pubblico dissenso,: “Non vi sarà pacificazione nazionale – conclude Deghenghi – fino a quando il 25 aprile continuerà ad essere tribuna esclusiva per la narrazione di parte. ”
Giovine (FdI): “A Schio una scelta divisiva: il civismo di Marigo si conferma maschera di sinistra”
Il deputato di Fratelli d’Italia Silvio Giovane chiama in causa le celebrazioni del Comune di Schio e il sindaco Cristina Marigo: “La concessione di spazi e patrocini comunali in occasione del 25 aprile a figure come Ugo De Grandis, noto per toni e contenuti divisivi sul tema, segna un punto di non ritorno per l’amministrazione Marigo. Il cosiddetto “civismo” della maggioranza che governa Schio si rivela, ancora una volta, un paravento dietro cui si cela una sinistra ideologica, pronta addirittura a esacerbare il clima a ridosso di una ricorrenza come quella che ci apprestiamo a celebrare, riappropriandosi di un linguaggio superato dalla Storia e dalla coscienza collettiva del nostro Paese. Che chi è chiamato a governare una città così importante insista con una rappresentazione talmente faziosa della guerra civile che ha condizionato l’Italia tra il 1943 e il 1945 è un fatto grave, da stigmatizzare.”
Secondo Giovine “Il 25 aprile dovrebbe essere un giorno di memoria, consapevolezza storica, riflessioni condivise tese al raggiungimento della piena ed effettiva Pacificazione Nazionale, non un teatro per vecchie risse ideologiche. La scelta dell’amministrazione scledense evidenzia come le parole del ministro Nello Musumeci, che ha invitato a un clima di sobrietà in coincidenza con il lutto nazionale per la scomparsa del Santo Padre, non siano state assolutamente fuori luogo come una certa sinistra ha voluto far credere in questi giorni.”
Tornando alla situazione di Schio, Giovine conclude “La postura e i provvedimenti di questo primo anno di amministrazione Marigo confermano la bontà della scelta di Fratelli d’Italia che alle amministrative ha deciso di presentarsi in autonomia per rappresentare tutti gli elettori del centrodestra. Ci auguriamo che anche i nostri alleati prendano finalmente atto di questa realtà e accolgano la nostra richiesta di costruire già da ora una piattaforma programmatica che ci consenta di arrivare pronti alle prossime elezioni con una proposta condivisa.”
Camani (Pd): “Teniamo alta l’intensità del messaggio di democrazia e libertà della lotta antifascista”.
La capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani, a nome del gruppo dem definisce doverose le celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione: “Riteniamo sia il modo migliore anche per ricordare il messaggio di Papa Francesco, incessante promotore di una cultura di pace e libertà. Noi saremo nelle piazze del Veneto per partecipare alle commemorazioni pubbliche e per testimoniare princìpi che hanno bisogno di essere costantemente alimentati. In un tempo in cui, come dimostra un sondaggio di queste ore, nel Nordest una parte non irrilevante di elettori di destra e della Lega si dichiara di orientamento più fascista che antifascista, è ancora più evidente quanto sia indispensabile ribadire i valori fondanti della nostra storia repubblicana e della Costituzione, valori che appartengono a tutti e che raccolgono l’eredità nazionale della lotta partigiana. La Festa della Liberazione ha il compito di consegnare agli italiani e ai veneti le giuste parole attorno a cui ritrovarsi: pace, democrazia, libertà.
Il Pd vicentino “La scomparsa del Papa ci invita a riflettere sulla pace”
Toni pacati ma chiari quelli del segretario vicentino dei Pd Corrado Battilana, che ricorda innanzitutto il significato storico della ricorrenza, che ricorda la liberazione dal nazifascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale nel nostro paese. “È una giornata di festa e di riflessione, in cui si celebra la libertà, la democrazia e il valore della resistenza. È un momento per ricordare il coraggio di tante persone che hanno lottato per un’Italia più giusta, libera e democratica. Quest’anno la festa assume un significato ancora più profondo, in un momento di lutto per la perdita di Papa Francesco. Questa giornata, che di solito celebra la libertà e la resistenza, si trasforma anche in un’occasione per ricordare con rispetto e commozione una figura di grande spiritualità e umanità. La scomparsa di Papa Francesco ci invita a riflettere sui valori di pace, compassione e solidarietà che ha sempre promosso, e a onorare la sua memoria con gratitudine. In questo contesto, nonostante ci fossimo organizzati per onorare l’80° anniversario della Liberazione con una massiccia presenza di nostre bandiere, riteniamo che per rispetto a questo nostro grande Papa saremo massicciamente in piazza per festeggiare, ma senza bandiere di partito”.