
L’interdittiva antimafia che pende sulla Gps-Parcheggi di Piacenza accende altri riflettori su Vicenza, dove una società legata all’appaltatrice dei parcheggi locali sarebbe al centro di legami sospetti con attività non trasparenti secondo Sara Soresi, avvocato e capogruppo Fdi di Piacenza.
Il caso dell’interdittiva antimafia che riguarda il gruppo Gps-Parcheggi di Piacenza – impegnato nella contestata realizzazione del parcheggio interrato in piazza Cittadella – si allarga e tocca Vicenza non solo per la GPS (Global Parking Solutions) del gruppo palermitano Lodetti Alliata, che gestisce gran parte dei locali parcheggi ma anche un contenzioso milionario col Comune berico, ma, secondo i media piacentini, che attingono anche al lavoro di denuncia di Sara Soresi, avvocato penalista e civilista e capogruppo di Fratelli d’Italia nella città dei Farnese, è una società vicentina che lavorerebbe in subappalto per GPS e che sarebbe coinvolta, secondo verifiche in corso, in attività considerate sospette sul piano della trasparenza e della regolarità.

L’interesse su Vicenza nasce nel momento in cui si è messa in moto la Prefettura per esaminare gli atti relativi a forniture e collaborazioni legate al cantiere piacentino della GPS, in cui sarebbero, secondo la stampa locale, stati “trovati” lavoratori di una ditta proprio vicentina non autorizzata.
“In sostanza, all’inizio dei lavori – si legge il 5 aprile scorso su IlMioGiornale.net – avrebbe partecipato proprio un’azienda vicentina non elencata tra le ditte subappaltatrici di Piacenza Parcheggi-Gps. Scoperta da un controllo in cantiere dell’Ispettorato del lavoro e dei carabinieri nel novembre 2024, l’azienda in questione sarebbe in odore di infiltrazioni mafiose. Da qui il preavviso di interdittiva antimafia comunicato alle società di Lodetti Alliata e rivelato in Consiglio comunale lo scorso febbraio dalla capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi”.

Dello stesso tono è Libertà, il quotidiano cartaceo piacentino, che il giorno prima precisava anche che “A Libertà risulta che la prefettura di Vicenza abbia messo sotto la lente la stessa impresa che venne trovata sul cantiere a Piacenza. E anche nei suoi confronti sarebbe partito il procedimento per l’interdittiva antimafia. Questo perché nell’organigramma societario comparirebbe il nome di un soggetto già condannato per associazione mafiosa”.

Tutte indiscrezioni da verificare, ovviamente ma “La società vicentina – ci conferma proprio l’avv. Soresi in base alle sue fonti –, una snc con sede a Vicenza con soci di origine calabrese, tutti domiciliati in città allo stesso indirizzo, o una, anch’essa con sede legale nel capoluogo, operante di fatto con lo stesso nome come Cooperativa sociale, con ai vertici amministrativi due dei tre soci più giovani della snc, risulterebbe coinvolta in passaggi tecnici e operativi, ma la sua eventuale esposizione a condizionamenti opachi ha spinto gli inquirenti ad avviare accertamenti più approfonditi”.
Il riserbo pubblico sull’esatta identificazione del partner vicentino di GPS, che mai risponde alle nostre domande, da parte dell’avv. Sara Soresi e di noi che ne raccogliamo le sue, per altro puntuali, informazioni sia pure in attesa di conferme, è comprensibile, stanti le informative in corso, ma se la Cooperativa sociale o la snc, di cui si parla nelle stanze piacentine, prefettizie, comunali e mediatiche, è quella, a noi resa nota, su cui si è concentrata l’attenzione del capogruppo Fdi di Piacenza, la stessa “nel frattempo ha ricevuto recentemente commesse a trattativa privata, sia pure, quelle a noi note, di importi limitati, da parte del Comune di Vicenza per le quali, si legge nella documentazione, ‘non è necessario acquisire la documentazione antimafia, trattandosi di contratto d’importo inferiore ad € 150.000,00, come stabilito dall’art. 83, comma 3 del D.Lgs. n. 159/2011 e s.m.i..’ “.
Inutile dire che sarebbe opportuno, se non già in corso, un approfondimento e un successivo riscontro da parte del Comune di Vicenza e/o di chi di dovere sui predetti dubbi di Sara Soresi, facilmente associabili a realtà locali con i riferimenti che lei ci ha consentito di rendere noti, pur se con la dovuta indeterminatezza sia per la non certa responsabilità della società “sospettata” sia, anche, nel caso che i dubbi avessero una consistenza riscontrabile, per la connessa e necessaria prudenza.

La richiesta la rivolgiamo qui pubblicamente perché nell’ultima conferenza stampa del 3 aprile sul caso Gps ci è stato di fatto impedito di completare e motivare le domande che, anche insieme al collega di Today Marco Milioni, abbiamo rivolto via PEC al Comune fin da maggio 2023 (ancora non ci sono state inviate, pur se chieste di nuovo in quella sede, le motivazioni della GPS che hanno fatto superare al Rup Gabbi la anomalie dell’offerta segnalate dalla stazione appaltante della Provincia di Vicenza, ndr) e perché fare domande al principe Lodetti Alliata ha ottenuto nel passato, anche recentissimo, lo stesso esito che avremmo se le rivolgessimo ai nobili della Famiglia Farnese che dominò proprio a Piacenza per estinguersi col duca Antonio Farnese nel 1731…
A proposito: la vicinanza tra Vicenza e Piacenza per il caso GPS è confermata dal fatto che gli appalti discussi fin dalle origini e assegnati ai Lodetti Alliata sono nati con le amministrazioni cittadine di centro destra e, poi, gestiti ora, tra le comuni nebbie padane, da giunte di centro sinistra.