Vicenza ricorda Sergio Ramelli: dal 26 al 30 aprile la mostra “Il coraggio della libertà” con Giraudo e i consiglieri FdI Naclerio e Conte

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Milano, corteo per Sergio Ramelli: 1500 persone in piazza
Milano, corteo per Sergio Ramelli: 1500 persone in piazza

Sergio Ramelli aveva solo 18 anni quando venne aggredito brutalmente il 13 marzo 1975 da un gruppo di militanti di estrema sinistra, ci scrive Nicolò Naclerio a cui diamo spazio, come a tutti coloro che si esprimono in maniera civile, perché l’informazione è Informazione ed è separata dalle Opinioni e dai distinguo non sempre sereni. Se è morto per un’idea combattiamo, se siamo contrari, quell’idea ma non uccidiamo.

Il giovane, invece, mori, dopo settimane di agonia, il 29 aprile dello stesso anno. Studente e militante del Fronte della Gioventù, la sua figura è diventata, nel tempo, il simbolo di una gioventù idealista travolta dalla violenza politica degli anni di piombo.

Nicolò Naclerio e Giorgio Conte (FdI Vicenza): attività dei nos, atteggiamento possamai è cambiato
Nicolò Naclerio e Giorgio Conte (FdI Vicenza)

In occasione del cinquantesimo anniversario della sua tragica scomparsa, oggi, sabato 26 aprile alle ore 16:30 viene, quindi, inaugurata a Vicenza la mostra “Il coraggio della libertà. La storia e l’attualità in un racconto per immagini”, presso il Bar Minerva in Strada Santa Corona 11. All’evento, fortemente voluto per mantenere viva la memoria di Ramelli, interverranno il giornalista e storico milanese Guido Giraudo, profondo conoscitore della destra missina e degli anni difficili della militanza giovanile, insieme ai consiglieri comunali Nicolò Naclerio e Giorgio Conte.

"Il coraggio della libertà", mostra dedicata alla memoria di Sergio Ramelli
“Il coraggio della libertà”, mostra dedicata alla memoria di Sergio Ramelli

Attraverso fotografie, documenti e immagini d’epoca, la mostra ricostruirà non solo la breve vita di Sergio Ramelli, ma anche l’atmosfera infuocata di un’Italia divisa e lacerata, dove il prezzo delle idee si poteva pagare con la vita.

L’iniziativa, aperta a tutti, vuole essere un momento di riflessione, non di rancore, un’occasione per far emergere il valore universale del rispetto e della memoria contro ogni forma di odio politico. Non solo per ricordare chi fu vittima della violenza, ma anche per interrogarsi su quanto ancora oggi il coraggio della libertà richieda vigilanza, coscienza e verità.

La mostra resterà visitabile fino a mercoledì 30 aprile. Un appuntamento importante, dunque, non solo per chi sente ancora vivo il sacrificio di Sergio, ma per chiunque creda che la memoria sia un dovere civico prima ancora che politico.

La memoria di Sergio Ramelli, oggi come allora, concludono nell’invito Naclerio e Conte, deve appartenere alla storia e alla coscienza di tutti.