1 maggio 2025, segretari dei sindacati vicentini: “Uniti per un lavoro sicuro”

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Cgil, Cisl e Uil ripartenza veneto enti delle funzioni centrali 1 maggio
Cgil, Cisl e Uil

Per il 1 maggio 2025 CGIL CISL UIL hanno organizzato tre grandi manifestazioni a livello nazionale, a Montemurlo (PO), a Roma (Fori Imperiali) e a Casteldaccia (PA). 

In merito intervengono i segretari generali vicentini delle tre organizzazioni sindacali che per il 1 maggio 2025 condividono lo slogan “uniti per un lavoro sicuro”.

Carola Paggin, Uil Vicenza: “C’è sempre più un maggior rischio sulla salute e la sicurezza, serve fare di più assumendo personale addetto a fare i controlli (agli Spisal, ndr): è una questione  di civiltà!  Aggiungo che c’è anche un problema di bassi salari, ed il salario basso e le pessime condizioni di lavoro che molti giovani si trovano di fronte, sta inducendo i più a scegliere di allontanarsi per lavorare all’estero. È un problema serio che unito alla denatalita rischia di compromettere lo sviluppo del nostro Paese”.

Raffaele Consiglio, segr. gen. Cisl Vicenza: “Il problema dei salari bassi è connesso ad una produttività bassa, all’assenza di politiche industriali e c’è una illegalità diffusa che è inaccettabile. La partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese può aiutare ad intervenire su queste criticità. Il lavoro va protetto e per farlo servono i controlli e la prevenzione, bisogna intervenire per aumentare il personale dedito ai controlli nelle aziende”. 

Giancarlo Puggioni, segr. gen. Cgil Vicenza: “Indubbiamente il lavoro oggi è maggiormente precario e meno sicuro, servono misure per aumentare i controlli e le sanzioni e vanno responsabilizzate le aziende committenti anche sulla salute e sicurezza dei lavoratori in appalto e subappalto. E la precarietà è una condizione che espone milioni di lavoratori a subire condizioni di lavoro al limite proprio sulla sicurezza perché sono sotto ricatto per il timore di perdere e non trovare un altro lavoro.  

Le leggi e le norme attuali sul lavoro hanno favorito lo sviluppo di un modo di fare impresa che non va bene. Quindi servono indubbiamente più controlli ma anche cancellare norme sbagliate che hanno favorito lo sfruttamento. Per questo l’8 ed il 9 giugno con i 5 referendum abrogativi, votando Sì sara possibile cambiare e cambiare in meglio le condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone”.