Una settimana di (normale) follia sul fronte del lavoro

154

In una settimana, quelle riportate in seguito, sono solo alcune notizie apparse in vari siti internet. Probabilmente non sono tutti gli infortuni mortali avvenuti nei luoghi di lavoro. La media è di oltre 2 morti al giorno. Un’ecatombe alla quale nessuno pare dare bado. Si, è vero, ci sono, al riguardo, frasi di qualche ministro e di alcuni parlamentari, ma spesso (se non sempre) si inquadrano nella campagna elettorale in corso e servono ad accusare “l’altro”. Magari, l’alleato di governo (vedi Salvini contro Di Maio) che a sua volta lancia accuse di presunta corruzione (vedi caso Siri e altri).

In definitiva non c’è nulla di concreto (se non i tagli all’INAIL), nessun piano, niente che non sia propaganda e, quindi, sostanzialmente esiste solo una grande e pericolosa indifferenza. Del resto, bisogna sempre ripeterlo con doloroso realismo, morire di lavoro e sul lavoro è qualcosa di “normale”. Un’abitudine alla quale, però, non ci si può né ci si deve abituare.

Queste morti sono veri e propri crimini che restano sempre o quasi impuniti. Sono diventate un prezzo che sembra sia necessario pagare per “abbattere i costi”, per “essere competitivi”, per “aumentare i profitti” … sono sacrifici umani che vengono pagati al “dio capitale” da chi lavora ed è costretto a farlo accettando o subendo qualsiasi condizione. Dalla cancellazioni di diritti, a una crescente e spaventosa precarietà, da salari sempre più miseri, a orari di lavoro sempre più faticosi e stressanti.

Si può fare qualcosa? Certamente, si deve! Ma bisognerebbe prendere coscienza che si può (e si deve) lavorare meglio e magari meno, che la vera “questione sicurezza” è quella sul lavoro, che l’innovazione tecnologica deve essere indirizzata a rendere migliore la vita di chi lavora e non a far crescere la ricchezza di chi fa lavorare gli altri. E bisogna, anche, sapere che è necessario lottare per questo. Lottare, certo, perché nessun padrone regala niente. Lottare, per riappropriarsi del proprio futuro. È un’utopia? Forse … ma perché non tentare almeno di costruire qualcosa? Perché accontentarsi delle briciole che qualche padrone bonariamente lascia sul tavolo?

Dobbiamo ricordare sempre che minore sicurezza nel lavoro significa malattia, infortuni e morte per chi lavora e maggiore ricchezza per chi sfrutta il lavoro altrui. È l’ora di dire basta!

Bisogna fare appello alla mobilitazione. Chiediamo di farlo a tutti. Alle organizzazioni sindacali, a quelle politiche, alle associazioni … a chiunque ritenga che non sia ammissibile in un paese avanzato e civile al quale vogliamo appartenere che ogni giorno muoiano persone perché lavorano. Rimettiamo al centro della Politica il lavoro e non le poltrone o gli interessi personali. Ripartiamo dalla Costituzione, esigiamo che venga applicata, ripudiamo l’indifferenza e, di fronte a questa vera e propria guerra nella quale “lorsignori” hanno voluto trasformare il lavoro, combattiamo per la Pace e per un mondo senza sfruttati né sfruttatori.

16 maggio 2019

Tragedia sul lavoro, questo pomeriggio, a Rivara (Torino). All’interno di un locale del paese, al confine con Forno Canavese, ha perso la vita un operaio 60enne. E’ accaduto tutto alla bar risotrante la “Nuova Trattoria del Ponte”. Secondo una prima ricostruzione di quanto avvenuto, due operai, padre e figlio, di una ditta esterna stavano operando alla sostituzione di una macchine del caffè all’interno della trattoria, quando sono entrambi rimasti folgorati.

Uomo di 50 anni morto in un’azienda agricola di Bonaldo a Zimella (Verona), colpito dal braccio meccanico di un trattore. Un 50enne è morto questo pomeriggio, 16 maggio, dopo le 16 in un’azienda agricola di via San Martino a Bonaldo, una località di Zimella. L’uomo sarebbe stato colpito dal braccio meccanico di un trattore e il colpo non gli avrebbe lasciato scampo.

Un operaio di 61 anni, Livio Torri, è deceduto oggi pomeriggio, travolto da un muro mentre si trovava al lavoro alla ditta ‘Comac’ di Bonate Sotto in provincia di Bergamo, in via I Maggio. Stando alle prime ricostruzioni dei fatti, sarebbe stato travolto da un muro in cemento mentre il manufatto veniva tagliato. Vani purtroppo i soccorsi dei mezzi del 118: sul posto sono giunte un’ambulanza e un’automedica, oltre a due mezzi dei vigili del fuoco, un’autopompa e un’autogru da Bergamo. Presente anche Ats per i rilievi.

15 maggio 2019

Nuova tragedia sul lavoro in Sicilia. Stamattina, un operaio di 27 anni, Michele Lumia, è morto mentre stava effettuando, assieme ad altri colleghi, dei lavori edili nei pressi di un caseggiato rurale nelle campagne di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.

Secondo una prima ricostruzione sembra che il ventisettenne sia stato colpito dalla benna di una ruspa, che stava per scavare una buca, manovrata da un suo collega.

13 maggio 2019

Tragedia sul lavoro, a Foggia: autotrasportatore muore folgorato

Tragedia, questa mattina, all’interno di una azienda che si occupa di produzione calcestruzzi e inerti calcarei, situata lungo al Provinciale 105, alle porte di Foggia. Un incidente sul lavoro è costato la vita ad un autotrasportatore.“

11 maggio 2019

Olginate (Lecco). Un operaio di 27 anni di Lecco è morto allavoro dopo aver picchiato la testa contro alcune sbarre di ferro che aveva ultimato di scaricare da un camion. E’ successo nella tarda mattinata di oggi, sabato, in un’azienda di autotrasporti di Olginate.

Incidente mortale sul lavoro oggi pomeriggio nei pressi del Castello di Inici, in territorio di Castellammare del Golfo (Trapani). La vittima si chiamava Giuseppe Ficalora, 87 anni. L’anziano era alla guida del suo trattore quando, per cause ancora non chiare, il pesante mezzo agricolo si è ribaltato. Per estrarre Ficaloro è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Alcamo. Inutile l’intervento dell’elisoccorso, quando l’eliambulanza ha raggiunto la zona dell’incidente, l’anziano era già deceduto.

Grave incidente nel primo pomeriggio di oggi, sabato 11 Maggio, in via della Pidocchiosa a San Cesareo (Roma), dove un ragazzo è morto per circostanze ancora al vaglio degli inquirenti. Secondo le prime indiscrezioni la vittima stava lavorando in un giardino, quando sarebbe precipitato all’interno di un pozzo. Sul posto sono giunte tempestivamente ambulanze ed elisoccorso, ma non ci sarebbe stato nulla da fare. Le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto.

Roberto De Sbrocchi è morto a sessantanni travolto dal suo trattore mentre lavorava la terra. I drammatici fatti sono accaduti la mattina di ieri, venerdì 10 maggio, ad Artena, Comunità Montata dei Monti Lepini, in provincia di Roma. Roberto era alla guida del mezzo agricolo quando, improvvisamente, il trattore si è ribaltato, schiacciandolo.

10 maggio 2019

Tragedia a Marsala. Un uomo di 56 anni è morto cadendo dal tetto, mentre stava lavorando su un’antenna: 33 anni fa la stessa sorte era capitata al padre, all’epoca anche lui 56enne. La vittima è Giuseppe Laudicina, era al lavoro sul tetto di un’abitazione a due piani in contrada Dara, a una decina di chilometri dalla cittadina. In quel momento stava riparando un’antenna quando, per cause ancora da accertare, è precipitato dal tetto ed è morto sul colpo.

Drammatico incidente sul lavoro a Sant’Antimo (Napoli), a seguito di una caduta un operaio di 54 anni, residente e a Sant’Antimo è morto, ferito in modo grave un’altra persona. La tragedia è avvenuta all’interno di una fabbrica dismessa in via Marconi. Ancora da accertare la dinamica che ha portato alla morte dell’uomo. La vittima si chiama Giuseppe Dell’Omo detto Peppe ‘o niro. o. I due stavano lavorando sul tetto di una ex distilleria che è venuto giù facendo cadere i due.

Grave incidente sul lavoro questa notte nel porto di Porto Empedocle dove ha perso la vita in operaio. L’uomo stava lavorando presso l’impianto dell’Italkali la società che gestisce la miniera di sale di Realmonte e che all’interno dello scalo marittimo empedoclino ha un impianto per il caricamento del sale sulle navi. L’uomo sarebbe rimasto schiacciato da un pesante macchinario. La vittima è Giulio Albanese, 65 anni, rientrato a Porto Empedocle da circa un paio d’anni dopo aver scontato le sue condanne e dopo essere fuoriuscito dal programma di protezione in quanto collaboratore di giustizia.

Un uomo di 47 anni, Pasquale Stefanelli, detto Sandro, è morto ieri sera in un incidente sul lavoro avvenuto sulla strada statale 89 nei pressi di Manfredonia, in provincia di Foggia. L’operaio era impegnato nella scorta a un trasporto eccezionale quando è stato investito da un suv. La morte è stata immediata. Stefanelli era originario di Altamura, in provincia di Bari. Sul posto sono intervenuti polizia stradale, carabinieri e vigili del fuoco, oltre all’ambulanza del 118.

9 maggio 2019

Tragedia sul lavoro a Casoria. Un operaio di 65 anni è morto mentre stava lavorando ad un muro di contenimento in via Stromboli, quando all’improvviso il muro gli è crollato addosso. L’uomo è rimasto ucciso sul colpo.

È morto, al Trauma Center dell’ospedale Cannizzaro di Catania, Angelo Carbone, 21 anni, di Scicli, vittima di un incidente sul lavoro, oggi pomeriggio, in contrada Balatelle, tra Scicli e Cava d’Aliga, nel Ragusano. L’uomo stava arando col trattore quando la gamba gli è rimasta impigliata nella fresa. Il mezzo lo ha travolto.

Non ce l’ha purtroppo fatta Giacomo Rosso, il 23enne canalese vittima di un incidente sul lavoro verificatosi in un agriturismo del paese nel primo pomeriggio di sabato scorso, 4 maggio.Travolto da una rotoballa, il ragazzo era subito parso in condizioni gravissime. Ricoverato in codice rosso al Cto di Torino, non ha purtroppo superato le conseguenze del grave trauma cranico procuratogli dall’incidente e si è spento nella serata di ieri, mercoledì 8 maggio.

Articolo precedenteDomenica 19 maggio “2.a giornata del turismo diffuso” 10:00-19:00 a Montecchio Maggiore
Articolo successivoSecessione di Angiari da Verona: Zaia la “sposta” a Vicenza con un post sui social. Per l’autonomia è più difficile…
Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.