L’A31 Valdastico Nord e il Giornale di Vicenza: un giornale che non sa contare

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Manifestazione ad Arsiero contro la A31 Valdastico Nord, deterioramento mentale
Manifestazione ad Arsiero contro la A31 Valdastico Nord

Non ci vuole di certo una laurea in scienze dell’ informazione per comprendere la lontananza tra l’A31 Valdastico Nord e il GdV & company: due entità distanti tra loro anni luce e non in senso chilometrico bensì nel senso della conoscenza reciproca.

La prima ha dati, numeri e costi ben precisi e la seconda ha, naturalmente, dati, numeri e costi totalmente opposti. Ben s’intende: la prima non vuole nascere, mentre i secondi vogliono un parto indotto nonostante gli oltre 50 anni di gestazione!

E a nulla vale il dialogo forzatamente portato avanti dai vari Erle, Giacomuzzo, K.Z., né vale il chiassoso silenzio del filosofo che si aggira in Valle; per amor di verità va precisato che il sopra citato è rimasto l’unico giornale cartaceo in provincia (Il Corriere ha solo delle pagine locali, ndr) , ma se dovessi avere il loro stesso metro di misura potrei tranquillamente dire che a Vicenza esiste mezzo giornale cartaceo: e nel dirlo non sarei certo lontana dalla realtà.

E’ apparsa domenica 19 maggio nella pagina di Schio la fotonotizia della marcia (foto) organizzata ad Arsiero dalla Comunità Salviamo La Val d’ Astico il venerdì precedente; ero presente ed ho contato i partecipanti che dalla sede della Comunità Montana hanno sfilano per le vie del paese: 350/360 alla partenza mentre raggiunta la piazza del paese eravamo in 390/400. Comprendo che è difficile contare le persone ma ci vuole anche molta fantasia per far scrivere nel giornale a firma di M.D.O. che eravamo solo “oltre 200”.

La matematica e i numeri non sono un opinione e il seminarli così maldestralmente genera non credibilità. E la non credibilità dell’informazione e della company che ci sta dietro è assai grave, anzi risulta persino essere deleteria a loro stessi e fa pena pensare che non riescano a comprendere la piccolezza del loro agire.

Costoro, che da anni riempiono paginoni con articoli pro A31 Valdastico Nord con costi e benefici che solo loro vedono e sanno spiegare, non riescono nemmeno a contare con un minimo di veridicità le persone che partecipano ad una pacifica marcia; certo, di protesta e di indignazione che di sicuro a loro non piace, ma pur sempre una marcia pacifica. Ma che credibilità pensano di ottenere dando queste informazioni?

Se tanto mi dà tanto allora tutti i numeri che ci hanno dato in passato riferiti agli anni che servono per la costruzione della A31 Valdastico Nord sono falsati a loro piacimento? E i costi come saranno stati calcolati? Un tanto al chilo o un tanto al metro? E i benefici per il territorio e la popolazione saranno anch’essi così di fantasia o inventati?

E il numero dei mesi che mancano a trovare l’accordo definitivo tra Veneto e Trentino saranno anche loro taroccati o decisi a tavolino? E gli introiti tanto sbandierati per gli industriali verranno forse calcolati con lo stesso sistema pressapochista? E i “volani dell’ economia” saranno 2 o 4 o 2×4? E il tracciato da definire sarà uno o mezzo? Sarà un’autostrada con 4 corsie come ci dicono o avrà solo 2 corsie con unica direzione Piovene Rocchette – Casotto? E la propagandata diatriba tra Zaia e Fugatti sarà vera o sarà stata decisa davanti ad un bicchiere di prosecco?

Eppure anch’io a ben pensarci sto peccando di non veridicità: ho omesso di contare le forze dell’ordine presenti durante la marcia, altrimenti sforavo le 400 unità.

Il mitico Nord-Est di cui Vicenza fa parte sta cadendo velocemente verso il basso; e non serve certo una laurea in economia per capire che la vera povertà della nostra provincia consiste nell’avere solo mezzo giornale cartaceo in circolazione: mezzo giornale che non sa neanche contare!

Irma Lovato Serena