Vicenza è la trentesima città italiana ad ottenere il titolo di “Città del sollievo”.
Si tratta di un riconoscimento ricevuto su proposta della Fondazione nazionale Gigi Ghirotti che nasce dall’attenzione di Vicenza alla tematica del sollievo dalla sofferenza fisica e morale che si è sviluppata negli anni nelle realtà sanitarie e socio-sanitarie del territorio impegnate nella ricerca, nel ricovero, nella cura e nell’accoglienza delle persone sofferenti realizzando progetti di umanizzazione delle cure e affrancamento del dolore.
Giovedì 23 maggio l’assessore alla famiglia e alla comunità sarà a Roma per la XXIII Giornata nazionale del sollievo che sarà l’occasione per presentare Vicenza.
Ad annunciare il riconoscimento c‘erano oggi in sala Chiesa l’assessore alla famiglia e alla comunità, il direttore generale dell’ Aulss 8 Berica, il direttore di Terapia del Dolore di Vicenza e presidente di Comitato Ospedale e Territorio Senza Dolore, il direttore medico di UOC cure palliative dell’Aulss 8 Berica, un rappresentante dell’Associazione Curare a casa e dell’Associazione A.Ma.R.V. Associazione Malati Reumatici del Veneto Onlus, infine un membro del Consiglio dei Garanti e Responsabile territoriale della Fondazione Nazionale Ghirotti. C‘erano anche due consiglieri comunali sensibili alla tematica.
L’assessore alla famiglia e alla comunità ha sottolineato che il riconoscimento ottenuto da Vicenza, “Città del sollievo”, sancisce il percorso fatto in questi anni a favore del malato terminale che, seppur in una condizione di fine vita, ha il diritto di mantenere la propria dignità e pertanto di ottenere le cure necessarie affinché il dolore sia alleviato il più possibile. Per questo oltre all’assistenza ospedaliera è possibile anche ottenere assistenza professionale nella propria abitazione e avere così la possibilità di vivere gli ultimi giorni della propria vita in un ambiente familiare. La Fondazione nazionale Gigi Ghirotti che promuove la Giornata nazionale del sollievo è stata fondata dalla moglie del giornalista che ha raccontato la sua neoplasia in un volume avviando poi una serie di interventi in campo sanitario oncologico.
Le “Città del sollievo” promuovono per prime la cultura del sollievo rivolta alle persone che stanno ultimando il loro percorso vitale, non essendo più efficaci le cure che conducono alla guarigione. Per fare questo le città sono invitate ad organizzare iniziative di sensibilizzazione in coordinamento con gli organismi di volontariato.
L’attività di terapia del dolore ebbe inizio a Vicenza alla fine degli anni ’60 con il servizio di Rianimazione e terapia antalgica.
Nei primi anni ’90 si sviluppò l’attività palliativistica con l’apertura nel 1991 di un ambulatorio integrato oncologico.
Nel 1992 fu avviata un’attività di assistenza palliativa domiciliare e nello stesso anno nacque l’associazione di volontariato Curare a casa.
Successivamente il servizio di Rianimazione e terapia antalgica venne denominato Terapia del dolore e cure palliative con l’avvio nel 1995 del primo corso regionale di formazione dei medici in cure palliative (ad Altavilla Vicentina).
Nel 1996 ebbe inizio l’attività di assistenza domiciliare integrata e nel 1997 venne sottoscritto il protocollo tra distretti e servizio di terapia del dolore e cure palliative per ottimizzare l’assistenza dei malati terminali.
Nel 1998 l’ospedale di Vicenza ha realizzato la prima esperienza di coinvolgimento di tutta la struttura nella lotta al dolore.
Successivamente si sono sviluppati progetti di sollievo nelle case di riposo.
Nel 2002 in ciascuno dei quattro distretti venne istituito un nucleo di cure palliative con personale medico formato per la gestione del malato a casa.
Nel 2008 è stato aperto l’Hospice in collaborazione tra Ulss e Ipab per la gestione della terapia del dolore.
In città esistono diverse associazioni di volontariato che si occupano della persona sofferente: gli amici del quinto piano dell’Unità operativa di oncologia che organizza diverse attività; Curare a casa che offre una presenza preziosa a persone e famiglie alla fine di un percorso di cura per la malattia neoplastica; Voce al dolore accoglie persone sofferenti per dolore cronico e le accompagna in un percorso di auto muto aiuto.
Tra le ultime iniziative relative a questa tematica ricordiamo l’appuntamento del 4 maggio all’ospedale San Bortolo per la presentazione delle cure palliative.