Fa piacere verificare che, seppur con motivazioni diverse, la Fondazione Roi è ancora in grado di elargire contributi mirati. Per lo meno in questa circostanza, il contributo di 600.000 ? è rispettoso del dettato statutario del Marchese Giuseppe Roi. Pur restando sempre in attesa di una spiegazione circa la donazione di 50.000 euro dei 100.000 totali elargiti alla società di un privato, Marco Goldin, con la promessa non mantenuta di assegnare l’allestimento della mostra di Van Gogh al Chiericati, non possiamo che essere lieti che questa volta il beneficiario sia, finalmente e inoppugnabilmente da statuto, il nostro maggior museo civico.
Però una stonatura in tutta questa novella vicenda c’è. A mio avviso è rappresentata dalla delibera che la giunta ancora guidata da Achille Variati ha emanato per prolungare la stagione del prof. Giovanni Villa fino a settembre di quest’anno, in modo, suggerisce qualcuno bene informato, che consentirebbe alla Pinacoteca del Chiericati di avere una figura adeguata, e su questo non ci piove – sulla figura si intende -, in grado di concludere il lavoro di sistemazione dell’ala Ottocentesca.
Un progetto interessante ma che, guarda caso, non è partito per niente e sicuramente, anche se partisse domani mattina, non sarebbe affatto concluso per settembre prossimo. Allora perché prolungare di tre mesi un mandato, fiduciario, al prof. Giovanni Villa quando si sa bene che i tempi non coincidono con la realtà? Non è la prima volta che l’assessore alla crescita, Jacopo Bulgarini d’Elci, e il direttore onorario Villa (non mi riesce proprio di comprendere questo marchingegno) dichiarino tempi e manifestazioni che poi non avvengono affatto. Ma, per ora, il punto è un altro.
È prassi, e forse anche legge, che ogni nomina fiduciaria avviata da un sindaco, o comunque da un soggetto analogo, decada con il decadere del proprio ruolo istituzionale del delegante. Non metto affatto in dubbio, ripeto, le competenze del prof. Villa, per le quali ritengo (magari con un titolo più consono alla realtà del compito affidatogli) che il prossimo occupante della poltrona sindacale avrebbe quasi certamente invitato il professore a completare il suo lavoro, ma trovo sconcertante l’ipoteca, e non pare sia la sola, che il sindaco Variati pone al suo successore.
Mi pare cosa di cattivo gusto e anche un pochino condita di arroganza. Politica si intende.