Gli eredi (in)Variati

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Abbiamo un candidato, Otello Dalla Rosa, che ha un curriculum, come ci si è premurati di scrivere, di rispetto, come gli altri candidati che non sono da meno, e ha una sua lista e diverse altre di partito e civiche che lo appoggiano. Tra tutti i candidati di queste liste si ha modo di verificare come quasi tutti i consiglieri e i componenti di Giunta del sindaco uscente Achille Variati sono presenti e sono componenti che mai hanno sollevato qualche obiezione pubblica nei confronti dell’operato del primo cittadino, anzi si sono ben guardati dal farlo. L’unico che prima di avere la sicurezza della candidatura ha obiettato qualcosina ina..ina ina è stato Otello dalla Rosa, che ben presto ha taciuto.
Il sindaco Variati dopo aver imposto alle primarie una sua volontà di esecuzione, è stato affetto da movimentismo ad oltranza nel fare qualcosa di quello che non ha fatto in dieci anni, ma soprattutto nel dare indirizzi e condizionamenti alla prossima amministrazione che lui ritiene sarà della sua parte. L’ultimo caso è quello di indicare come e con che mezzi sarà gestita la sua eredità “Parco della pace“. In tutto questo sembra che Otello Dalla Rosa e i suoi facciano di tutto per non apparire come continuatori di Variati, anzi si schermiscono e tacciono. Ma perchè, non è certo vergognoso dichiararsi continuatori di quella che a loro è sembrata una buona amministrazione, efficace, capace do dare autentiche risposte ai cittadini di Vicenza in tema di sicurezza, strade, protezione dei deboli, lotta alla prostituzione, incremento del patrimonio comunale, efficaci nella gestione dei beni, vedi Fiera di Vicenza. Se Variati ha fatto bene, allora sarebbe bello e anche gentile nei suoi confronti essere apertamente suoi seguaci nel futuro e manifestare apertamente la volontà di continuare, di perfezionare, addirittura di rendere Vicenza città bellissima, non solo bella.
Variati ha avuto l’ indubbio merito di fare proselitismo e in molti lo seguono nascostamente, pur dichiarandosi “nuovi”. E invece sono quelli di prima che ritornano baldanzosi, anche quelli che non sono in lista e che avranno certo una collocazione.
Purtroppo non verificheremo tutto ciò, per nostra e per i vicentini buona fortuna, perché le variatiane squadre, proprio perchè continuazione di quello che è stato per dieci anni, mi sembrano perdenti.

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Italo Francesco Baldo
Italo Francesco Baldo nato a Rovereto, residente a Vicenza è stato ordinario di Storia e Filosofia nel Liceo Classico "A.Pigafetta" di Vicenza.Si è laureato con una tesi su Kant all’Università di Padova, ha collaborato con l'Istituto di Storia della Filosofia dell’Università di Padova, interessandosi all’umanesimo, alla filosofia kantiana, alla storiografia filosofica del Settecento e alla letteratura vicentina in particolare Giacomo Zanella e Antonio Fogazzaro Nel 1981 i suoi lavoro sono stati oggetto " di particolare menzione" nel Concorso al Premio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per il 1981 cfr. Rendiconto delle Adunanze solenni Accademia dei Lincei vol. VIII, fasc.5. ha collaborato con Il Giornale di Vicenza, L’Arena, Il Tempo, La Domenica di Vicenza e Vicenzapiù Tra le diverse pubblicazioni ricordiamo La manualistica dopo Brucker, in Il secondo illuminismo e l'età kantiana, vol. III, Tomo II della Storia delle storie generali della filosofia, Antenore, Padova 1988, pp. 625-670. I. KANT, Primi principi metafisici della scienza della natura, Piovan Ed., Abano T. (Pd) 1989. Modelli di ragionamento, Roma, Aracne Erasmo Da Rotterdam, Pace e guerra, Salerno Editrice, Roma 2004 Lettere di un’amicizia, Vicenza, Editrice Veneta, 2011 "Dal fragor del Chiampo al cheto Astichello", Editrice Veneta, 2017 Introduzione a A. Fogazzaro, Saggio di protesta del veneto contro la pace di Villafranca, Vicenza, Editrice Veneta, 2011. Niccolò Cusano, De Pulchritudine, Vicenza, Editrice Veneta 2012. Testimoniare la croce. Introduzione a S. Edith Stein, Vicenza, Il Sileno, 2013.