Vicenza Pride, il Vescovo Beniamino Pizziol chiede dialogo: “Cristo ci invita a non giudicare”

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Mons. Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza
Mons. Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza

Sollecitato da più parti ad una presa di posizione – è scritto in un messaggio del Vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol riguardo alle manifestazioni del 15 giugno – desidero rivolgere innanzitutto un saluto a tutti coloro che saranno presenti nella nostra bella città per partecipare agli incontri e alle manifestazioni organizzate nella giornata di sabato 15 giugno.

Sono convinto che ogni persona porta con sé una storia, dei valori e delle convinzioni che chiedono di essere ascoltate e meritano rispetto prima ancora di ogni appartenenza religiosa, politica, sociale o culturale. Il mio desiderio è pertanto che ciascuno anche in questa giornata si possa sentire accolto nella nostra città, qualunque siano le sue origini, le sue scelte, i suoi orientamenti. La medesima cosa si deve dire delle diverse manifestazioni che, una volta autorizzate dalle autorità competenti, devono svolgersi senza pregiudicare il bene di tutti i cittadini, nel rispetto delle leggi vigenti e permettendo a ognuno di muoversi in sicurezza e libertà.

In quanto Vescovo di questa chiesa diocesana, desidero rivolgermi in particolare a tutti i cristiani battezzati che trovano in Cristo il senso e il riferimento per la propria vita e le proprie scelte. Ricordiamoci che solo Cristo è l’unico giudice della nostra vita, l’unico che conosce veramente il cuore e la mente di ogni essere umano. Gesù stesso nel Vangelo ci invita a riconoscere che tutti siamo peccatori bisognosi di perdono e ci invita a non giudicare i nostri fratelli per poter sperimentare a nostra volta la misericordia di Dio.

Poco prima di accostarsi alla Comunione Eucaristica, anche il sacerdote, a nome di tutti i fedeli, pronuncia con umiltà le parole “Non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa”. Con questo spirito, anche sabato 15 giugno celebrerò la Santa Messa, per tutto il popolo di Dio che mi è affidato e per quanti, spinti da motivazioni diverse, saranno presenti nella nostra città, perché in tutti possano realizzarsi le parole del profeta Ezechiele: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne” (Ez. 36,26).

A tutti coloro che, anche a mezzo stampa, in questi giorni pretendevano una mia presa di posizione, o addirittura una benedizione, a favore o contro qualcuno, rispondo invitandoli all’incontro e al dialogo, perché la verità cresce solo nella carità.

Nelle prossime settimane sarò lieto di incontrare i promotori di queste manifestazioni, se lo vorranno, in Vescovado, per ascoltarli e riflettere insieme sulle grandi questioni del nostro tempo alla luce del Vangelo e del Magistero della Chiesa.