Quote latte, PD e M5S con tutta l’opposizione all’attacco di Zaia: “migliaia di veneti in ginocchio, chiarisca subito”

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consiglio regionale opposizione
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“Assessore regionale all’agricoltura dal 2005 al 2008, Ministro dell’agricoltura dal 2008 al 2010: non sapeva nulla? Come rappresentanti dei Gruppi consiliari del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico, di Liberi e Uguali e della Lista AMP chiediamo al Presidente Luca Zaia di fare chiarezza, in quanto se dal punto di vista giudiziario è assolto, restano le responsabilità politiche e amministrative”. Queste le parole contenute – in una nota congiunta – che riassume i contenuti della conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Venezia, presso palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, sulla questione delle ‘quote latte’, e che così continua: “La recente ordinanza del GIP di Roma Paola Di Nicola del 05 giugno 2019 decreta l’archiviazione dell’indagine per truffa, dovuta all’impossibilità di individuare i colpevoli, ma quello su cui va posta l’attenzione è il contenuto della stessa ordinanza, la quale risulta essere a dir poco allarmante: è scritto a chiare lettere che i dati relativi alle quote latte non sono veritieri e che la loro falsità è nota a tutte le autorità amministrative e politiche, “rimaste inerti per 20 anni per evitare di scontentare singole corporazioni o singoli centri di interesse”. Il GIP Di Nicola non manca di sottolineare le mancanze degli organi di controllo degli assessorati all’agricoltura delle Regioni sui produttori”.

“Come Consiglieri del Movimento 5 Stelle chiediamo al Presidente Luca Zaia di tutelare le migliaia di cittadini veneti che stanno affrontando momenti catastrofici: cartelle esattoriali da pagare, impossibilità di avere reddito e di continuare a possedere stalle e capi in quanto, come descritto dall’ordinanza, le istituzioni, sia ministeriali che regionali hanno avuto un ruolo di scarso controllo, confusione o addirittura connivenza con il sistema che ruotava attorno alle Quote Latte. Si proceda con la sospensione definitiva degli atti ingiuntivi che l’Agenzia delle entrate recapita ai produttori nonostante la legge 44/2019 che dovrebbe sospendere queste sanzioni fino a luglio. E dal 16 luglio saremo punto e a capo? Per non parlare di tutti gli allevatori che hanno pagato le quote, che da quanto emerge sembrano quasi sicuramente non dovute, a costo di rimetterci l’azienda fino anche alla vita stessa: potrà mai esserci un risarcimento per tutti loro? È questo il riconoscimento di Zaia e della Lega ex Nord nei confronti di chi fa buona impresa sul territorio? Visti i contatti diretti con il Sottosegretario On. Franco Manzato e con altri dirigenti regionali che ora siedono a Roma, si adoperi e chiarisca”.

“Le responsabilità si trovano dunque sul piano politico-amministrativo e quello che emerge è un quadro preoccupante – sottolineano Piero Ruzzante (LEU) e Cristina Guarda (AMP) – di diffusa illegalità, malcostume e connivenze a discapito dello Stato e dell’interesse generale. C’è chi da questo sistema ha tratto enormi vantaggi e chi ne è stato danneggiato: a questi ultimi va data una risposta chiara. In questo quadro, chi in quegli anni governava e gestiva il potere politico proprio in materia di agricoltura, a livello regionale e nazionale, ha il dovere di chiarire di fronte ai veneti e agli italiani la propria posizione. Questo al di là delle intercettazioni pubblicate e anche al di là di quanto eventualmente stabilito dalla magistratura: non è semplicemente una questione di legalità, ma di potere”.

“Il Gip ha evidenziato come per decenni ci sia stata una totale superficialità e verosimili connivenze da parte degli organi di controllo degli assessorati all’Agricoltura delle Regioni nell’ottemperare ai propri obblighi – ribadiscono il Capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso e i Consiglieri Graziano Azzalin e Andrea Zanoni – Zaia chiarisca quali attività di verifica sono state svolte in quegli anni da parte della Giunta. In ogni caso se finora i ‘furbetti’ l’hanno fatta franca per la giustizia italiana, non sara così per quella europea. E le sanzioni di cui si è fatta carico la parte pubblica ricadranno su tutti i cittadini. Su questo, come intende rispondere Zaia all’Europa?”.