Inchiesta reati bancari, premiazione per la Guardia di Finanza di Vicenza: tutti i dati di un anno e mezzo di attività

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La cerimonia per il 245° Anniversario di fondazione della Guardia di Finanza di Vicenza si è tenuta la mattina del 24 giugno, con qualche imprevisto, alla caserma S. Tomaso. Presenti in prima fila le autorità delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni con Matteo Tosetto e Leonardo De Marzo.

Nell’occasione è stato tracciato un consuntivo dell’ultimo anno e cinque mesi di attività e sono stati premiati i finanzieri che più si sono distinti per particolari operazioni, come un’inchiesta sulle banche (video sopra) con una “una mastodontica operazione dal 2015 al 2018 che ha coinvolto sette manager di un importante gruppo bancario nazionale per 108 milioni di euro” recita la motivazione ufficiale.

Ecco il consuntivo generale con tutti i dati.

PIANO D’AZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Sono 960 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti della Guardia di Finanza tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 610 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile.

Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della GdF contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria.

Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello e indebite compensazioni si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza.

Sono stati denunciati 457 soggetti per reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili). Ammontano a 118 le indagini delegate dalla magistratura e ad oltre 608 milioni di euro le proposte di sequestro avanzate. Le misure patrimoniali eseguite sono oltre 12 milioni di euro, mentre sono 4 le persone arrestate.

Importanti i risultati conseguiti dal Corpo anche nel settore del contrasto alle frodi all’Iva (meglio note come frodi “carosello”) e delle indebite compensazioni di debiti tributari e previdenziali con crediti IVA fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento di professionisti.

Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 190 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente quasi 66 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 73 datori di lavoro per aver impiegato 250 lavoratori in “nero” o irregolari.

Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 218 con 130 violazioni rilevate.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale.

È per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese.

È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di Finanza nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019.

263 sono gli interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono ò deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale sono state pari a 41.000 euro nel comparto della spesa previdenziale, con un numero di persone denunciate complessivamente pari a 6.

Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per circa 1,2 milioni di euro a carico di 56 soggetti, mentre sono state avanzate proposte di sequestro per circa 750.000 Euro.

I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 13,54% e al 80,9%. Nel caso dei ticket sanitari il Comando Generale del Corpo ha sviluppato una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia.

Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato pari a circa 1,48 milioni di euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato a circa 141 milioni di euro. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri reati contro la Pubblica amministrazione sono state 28, di cui una tratta in arresto.

Un sicuro indice dell’efficienza dell’azione investigativa è rappresentato dai dati sui sequestri. Le determinazioni dell’Autorità giudiziaria che ha accolto le proposte di sequestro avanzate dai Reparti del Corpo rappresentano, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristornati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione scoperti dalla GdF.

In questa prospettiva, l’azione dei Reparti della Guardia di Finanza è costantemente rivolta a monitorare il fenomeno al fine di disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria le attività ispettive condotte allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio. In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e del monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio.

Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 158 soggetti; ammonta, invece, a oltre 13 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.

Tali misure ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, conseguenti allo svolgimento di 8 accertamenti nei confronti di 34 soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.

Al contempo, è avvertita l’esigenza di ricorrere in maniera sistematica e crescente alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali.

Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale.

Complessivamente sono stati eseguiti quasi 840 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica.

L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.

Tali attività si sono concretizzate, in particolare, nello sviluppo di 24 interventi di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 44 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 9,4 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per circa 786.000 di euro.

Sul fronte della prevenzione, i reparti del Corpo hanno approfondito 323 segnalazioni di operazioni sospette.

Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico-imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.

Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati sequestrati beni per un valore pari a circa 6,8 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 28,8 milioni di Euro.

In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito 72 interventi e sequestrati quasi 64.000 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità.

CONTROLLO DEL TERRITORIO

Il controllo del territorio per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali ed investigative.

Nell’ambito della lotta ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti, la Guardia di finanza di Vicenza ha sequestrato oltre 17.440 grammi di sostanza stupefacente. Nello specifico sono state sequestrate dal Corpo tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019: 14.700 i grammi tra hashish e marijuana, 1.760 grammi di cocaina e 950 grammi di altre droghe. 104 sono stati i soggetti verbalizzati e di questi 19 sono stati tratti in arresto.