Una misura shock per le imprese? Mirko De Carli (PdF): “Basta IRAP!”

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Irap
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«È più che mai evidente che le piccole e medie imprese italiane, nella stragrande maggioranza di carattere familiare, non siano più in grado di reggere la sfida della globalizzazione e la necessaria riorganizzazione per mettere in pratica una sera internazionalizzazione. Ci sono evidenti difficoltà che non siamo mai stati capaci di affrontare a livello di governo del paese: l’incapacità dei nostri imprenditori ad operare, in Europa e nel mondo, attraverso una vera e propria logica di “distretto” o “comparto” industriale, la mancata volontà di presentarsi nella competizione globale sotto un unico brand “Italia” anziché divenire sempre più marginali proponendosi come marchi territoriali limitati, non competitivi e sconosciuti negli altri continenti e l’impossibilità di riqualificare la propria attività economica a causa di un’eccessiva burocrazia e di un’insostenibile pressione fiscale» dichiara Mirko De Carli, coordinatore alta Italia del Popolo della Famiglia.

«Per affrontare le prime due cause occorre liberare le risorse economiche attraverso uno shock fiscale degno del Piano Nazionale per le famiglie per quanto concerne i nuclei familiari italiani: eliminare l’IRAP che rappresenta un flagello per le PMI da troppo tempo e colpisce in egual modo le imprese senza considerare dimensioni e/o volumi d’affari» prosegue De Carli, che all’obiezione di chi chiede “Come coprire le entrate mancanti per le regioni?”, risponde «Realizzando i costi standard nella sanità regionale, riducendo lo sperpero inaudito di danaro pubblico e garantendo una necessaria riqualificazione della spesa pubblica sanitaria in capo a ogni Regione. Infatti, va tenuto conto che l’imposta regionale sulle attività produttive fu introdotta durante i governi di centrosinistra per offrire una leva finanziaria agli enti regionali capace di coprire le enormi falle derivanti dai sistemi sanitari che, dopo la riforma della seconda parte della Costituzione avvenuta durante l’ultimo governo Amato, sono diventati materia di competenza regionale.

Con questa strategia, coadiuvata da un incremento della pratica dell’autocertificazione con controllo dell’ente pubblico dopo un anno dall’avvio dell’attività come già avviene in regioni virtuose come la Lombardia (per affrontare il grave problema dell’oppressione burocratica), arriveremmo a liberare un quantità di risorse economiche e “mentali” tali da affrontare con forza il rilancio delle nostre PMI attraverso la creazione di distretti industriali e la pianificazione di un brand “Italia” che dia spazio e ossigeno ai marchi territoriali riconosciuti però anche a livello europeo per la loro tipicità attraverso un vero e proprio lavoro di squadra come sistema paese.» #BastaIrap significa dare fiducia alle famiglie italiane che offrono occupazione a milioni di italiani e potrebbero darne ancora di più, ma non ci riescono perché oppressi da un “socio occulto” che si chiama Stato e che preleva annualmente più del 50% del fatturato aziendale.

Questi numeri sono insostenibili e il rischio reale è la scomparsa graduale del nostro tessuto economico sostituito dalle catene internazionali capaci di sostenere margini industriali “scarni” grazie alla ramificazione globale dei loro punti vendita. Occorre anche qui strategia e visione. Da tempo De Carli ha lanciato questa proposta ed è convinto della sua bontà e sostenibilità. «Dire #PrimaLaFamiglia» conclude Mirko De Carli «significa anche e soprattutto farsi carico del disagio delle nostre imprese che sono la locomotiva occupazionale e di sviluppo del nostro paese. Proprio per questo “senza lavoro non c’è famiglia ma senza famiglia non c’è lavoro”».