Miazzi “lascia” processo BPVi: muti i “giornaloni” lo scrivono Il Fatto e La Verità il giorno del FIR. Zanettin commenta, VicenzaPiù…

526
La Verità titola sul cambio del giudice Miazzi nel processo BPVi
La Verità titola sul cambio del giudice Miazzi nel processo BPVi

Ieri il presidente del collegio del processo BPVi, Lorenzo Miazzi, dopo la lunga fase della costituzioni delle migliaia di parti civili e ben sette udienze dibattimentali si è “astenuto” per possibili incompatibilità ed è stato sostituito come da noi anticipato ieri con ampi dettagli sotto il significativo titolo: “Processo BPVi rischia prescrizione, il presidente Lorenzo Miazzi lascia: incompatibilità con la sorella Maria Luisa un cui collega difende Sorato civilisticamente?“.

Ebbene, oltre a un evidente e generalizzato ritardo nel lanciare ieri la notizia boom su un episodio poco chiaro della saga BPVi, oggi ci ha colpito la sua assenza totale dai cosiddetti giornaloni nazionali (Il Sole 24 Ore, Il Corriere della Sera e la Repubblica) anche se il crac di quella banca ha colpito oltre 118.000 soci, la massima parte dei quali risparmiatori, di cui il 60% circa sono fuori dal Veneto e questo lo sottolineiamo per eliminare subito la scusa di una notizia non “massiva” e non nazionale e da relegare, quindi, nelle edizioni locali che almeno i due quotidiani generalisti hanno come inserti (CorSera) o come specifici giornali territoriali (la Repubblica, ad esempio, col Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, etc.).

Della notizia del forfait improvviso di Lorenzo Miazzi hanno, però parlato, i più “attenti” (barricadieri?) Il Fatto Quotidiano, anche se solo con una colonna al suo interno (“Pop Vicenza, il giudice lascia: tempi più lunghi truffati furiosi“), che a firma di Giuseppe Pietrobelli, con cui spesso ci sentiamo, riportava i nostri dettagli senza citare fonti, e, soprattutto, La Verità che titolava in prima con foto di Zonin (“Colpo di scena al processo. Pop Vicenza: il giudice lascia per presunta «incompatibilità» Zonin e soci rischiano di farla franca e di beffare gli sbancati“) e dedicava una pagina (con titolo a sei colonne “Pop Vicenza, cambia il giudice. Zonin fa festa“) a firma del collega Antonio Rossitto che non conosciamo ma che ringraziamo per aver citato VicenzaPiù.

Sui perché i “giornaloni” non abbiano riportato la notizia sul cambio in corsa del giudice Lorenzo Miazzi, Il Fatto almeno non l’abbia ignorata e La Verità l’abbia evidenziata, beh, fateci una riflessione associandoci anche i nomi di chi nel governo tifa “sistema”, tra gli applausi dei giornaloni, e di chi ancora non ha capito cosa ci sta a fare in quel governo non riuscendo, quindi, a far buon uso delle critiche o dei consensi dei “giornalini” (più) liberi.

Come pure fate una riflessione su chi oggi è andato a Roma a fare passerella per l’approvazione definitiva nell’ambito del Dl Crescita dell’istituzione del Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) che da quel dì potrebbe essere già operativo se gli attori del 9 febbraio 2019 a Vicenza che poi sono i plaudenti di oggi non avessero fatto da sponda a Lega e M5S per dilatare a dismisura un provvedimento che altri hanno ideato e migliorato.

Noi le nostre riflessioni le abbiamo fatte mentre eravamo sotto la canicola di Roma (anche se alleviata nelle sale, e dai gelati, del bar Giolitti) a confrontarci con un collega (speriamo di potervi far fruire a breve degli esiti del confronto) e a fare due chiacchiere con l’on. vicentino Pierantonio Zanettin (Forza Italia) il cui commento pragmatico all’approvazione del DL Crescita per l’aspetto del FIR facciamo nostro:

Dopo mesi di annunci, slogan e promesse ai quattro venti, finalmente viene varata la normativa sul Fondo Indennizzo Risparmiatori. Sono stati corretti i macroscopici errori commessi nella legge di bilancio,  che, per primi, e da subito, avevamo segnalato, e che il Governo a lungo si è ostinato a negare. Dopo tanta confusione la speranza è che in tempi rapidi tante famiglie di cittadini truffati possano trovare un parziale ristoro alle ingiuste perdite subite“.

Meglio, poi, se il ristoro dovesse arrivare in misura più equa anche agli obbligazionisti BPVi “convertiti” in azionisti il 25-10-2014 se entrerà in una prossima norma l’odg proprio a prima firma di Zanettin per indennizzarli al 95% approvato alla Camera lo scorso 21 giugno… e fantastico, infine, se il parziale ristoro del 30% fino a un tetto massimo troppo generico e, perciò, iniquo di 100.000 euro, potesse (e dovesse) salire dopo che nei prossimi giorni contiamo di rivelare, anzi no, di documentare che al crac delle ex Popolari venete contribuirono fatti ad oggi ipotizzati da alcuni, negati dal “sistema” di cui sopra ma che…

A presto.