Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti è intervenuto oggi in Consiglio Regionale Veneto sulla sentenza del Consiglio di Stato: “gara mense combacia con la mia interrogazione a cui la Regione non ha risposto”
La Regione ha messo a disposizione 303.510.618,83 di € a fronte di un’unica gara suddivisa in 6 mega lotti. Cinque dei sei lotti se li aggiudica la ditta Serenissima Ristorazione Spa, con Mario Putin invidiato e consolidato manager del settore della ristorazione privata quale socio di riferimento, mentre un lotto va all’associazione temporanea d’imprese che ha come capogruppo la ditta Euroristorazione S.r.l. e come mandante, quasi come un sogno ricorrente, nuovamente la Serenissima Ristorazione Spa
Abbiamo acquisito gli atti di gara, abbiamo studiato quello che avevamo a nostra disposizione ed abbiamo tratto delle conclusioni, sfociate in una mia interrogazione nel Consiglio Regionale a risposta scritta, per l’esattezza la n. 549 del 20/06/2018, nella quale in otto punti ho chiesto delucidazioni in merito all’appalto per la ristorazione. Nessuno risposta è ancora arrivata – sottolinea Berti – Ci pensa il Consiglio di Stato ad intervenire con la sentenza n. 1486/2019, che dispone l’annullamento della procedura di gara e rinviato gli atti sia alla Corte dei Conti che alla Procura della Repubblica, al fine di verificare se si raffigurassero reati per le proprie competenze. La sentenza del Consiglio di Stato rispecchia ben sei punti degli otto punti che avevo presentato: per l’esattezza, chiedevo al primo punto ‘ il criterio alla base della previsione dell’utilizzo di cucine esterne’, al punto 3 interrogavo la giunta per sapere se ‘La norma circa l’utilizzo di cucine esterne all’ospedale si configura come una norma che avvantaggia uno dei concorrenti già in possesso di cucine esterne’ i quindi al punto 6 ‘Quanto incide sull’economia dell’appalto l’utilizzo esterno di un centro di cottura’? Questi punti trovano riscontro alla pag. 8 della sentenza, dove il Consiglio dichiara ‘Nel merito, la ditta ricorrente lamenta l’illegittimità del capitolato speciale nella parte in cui si prevedeva l’obbligo del concorrente di avvalersi di uno o più centri di cottura esterni alle strutture delle Aziende sanitarie per la produzione e il confezionamento dei pasti mentre l’utilizzo eventuale dei locali e delle cucine esistenti all’interno dei presidi ospedalieri afferenti alle Aziende sanitarie era solo destinata alla ‘rigenerazione del cibo’ previo adeguamento dei relativi locali.
L’appellante ricorda altresì che, nell’istruttoria, sarebbe emerso che il sistema di produzione utilizzato da Serenissima sarebbe stato più costoso mediamente di 1 Euro in più a persona per giornata alimentare rispetto al sistema ‘fresco caldo’, come risulterebbe chiaramente dalla tabella dei prezzi ANAC (cfr. doc. 26 parte appellante).
Dall’esame emergerebbe che il fine della standardizzazione dei servizi è stato perseguito strutturando illegittimamente la gara in modo da favorire la ‘concentrazione’ di tutti i lotti nell’unica impresa già presente sul territorio e che opera con il sistema cook and chill mediante il più grande centro di produzione pasti della Regione Veneto”
Berti poi prosegue: “Gli altri due punti della mia interrogazione che ritroviamo nella sentenza del Consiglio di stato riguardavano la violazione delle regole sulla concorrenza, e se sia stata ‘sia stata valutata la posizione di monopolio nel settore della ristorazione collettiva della Serenissima Ristorazione negli anni a venire grazie proprio all’appalto aggiudicato’ ?