“L’Italia si slabbra, per dirla con il primo ministro Conte, a colpi di avanti e indietro, a furia di bugie, atteggiamenti incostanti e contrastanti tra loro. Si slabbra per il tiremmolla con cui siamo trattati e che alla fine disgusta e indigna”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto commenta così – in una nota – le dichiarazioni sull’ autonomia del primo ministro “dopo l’ennesimo voltafaccia – spiega Ciambetti – di chi vuole rinviare sine die il tema dell’autonomia regionale svuotandola di significato e valenza.
I cittadini del Veneto hanno espresso la loro volontà in modo chiaro e solo una forza politica ebbe in occasione del referendum dell’ottobre 2017 il coraggio di dichiararsi contro il percorso autonomista: tutti i principali partiti, compresi Pd e M5S si dissero a favore. La Regione del Veneto, al pari di Lombardia ed Emilia Romagna, ha seguito con la massima trasparenza la strada del confronto fissata dalla Costituzione, ma ad ogni piè sospinto ci troviamo frapposti ostacoli più o meno pretestuosi: un giorno ci viene detta una cosa il giorno dopo viene negata.
Emerge dirompente il gattopardismo di chi s’era proposto per cambiare tutto ma in realtà non cambia nulla, anzi conferma le strategie neo-centraliste di uno stato che rifiuta di ammodernarsi e di fare i conti con la realtà: il neo-assistenzialismo è l’oppio con cui si vuole sedare l’indignazione della popolazione impoverendo le aree produttive del Paese senza con questo risollevare le sorti delle regioni più povere.
Citando Tomasi di Lampedusa ‘La loro vanità è più forte della loro miseria’ potremmo dire di quanti s’oppongono al percorso autonomista bloccando nei fatti l’unica alternativa allo status quo insostenibile sia da un punto di vista etico oltre che economico, un immobilismo che poterà l’intero Paese a un disastro annunciato”