«Il periodo di missione può diventare un momento in cui i giovani si avvicinano alla fede. Anche quelli che si sentono distanti da Dio e soprattutto dalla Chiesa spesso cambiano punto di vista». A dirlo è Federico Costa, 31 anni di Caldogno, animatore di “Insieme per la Missione”. «Accade grazie all’esperienza forte che hanno vissuto. Un’esperienza, però, che può dirsi realizzata nella sua totalità se viene condivisa e raccontata ad altri giovani. Testimoniare le motivazioni che li hanno spinti a partire e le emozioni e sensazioni che hanno provato durante il periodo missionario è fondamentale per far sì che non rimanga un qualcosa di fine a se stesso. Ed è importante anche per coinvolgere i coetanei. È proprio in queste due dimensioni, l’avvicinamento alla fede e la condivisione con altri ragazzi, che lo spirito missionario si intreccia al percorso della pastorale giovanile, durante il quale è importante che i giovani vengano accompagnati e allo stesso tempo però siano liberi di esprimersi». «Le porte di “Insieme per la Missione” sono sempre aperte a chiunque voglia mettersi in gioco a prescindere dal proprio credo. È un po’ quello che chiede il Papa quando fa riferimento a una pastorale fuori dagli schemi ecclesiastici. Ai ragazzi che vogliono intraprendere un viaggio missionario, infatti, non proponiamo un lungo percorso formativo. L’accesso a questo tipo di esperienza è legato a un breve periodo di impegno precedente al viaggio, non basato su criteri stringenti e soprattutto concentrato su ciò che stanno cercando e su ciò che vogliono i giovani».
Per Federico l’esperienza missionaria può essere vissuta anche come una sorta di ingresso alla pastorale giovanile: «È un punto da cui partire, dove il terreno è più fertile. Dopo il viaggio, infatti, cerchiamo di capire la strada più adatta per ciascuno all’interno della pastorale. La missione insegna a farsi accanto al prossimo, all’incontro con l’altro e a fare proprie nuove prospettive. Questa nuova visione, quando viene condivisa soprattutto in occasioni importanti come la veglia di preghiera che organizziamo non a caso assieme al gruppo della pastorale giovanile della Diocesi, diventa fonte di ricchezza per tutti».