Fusione tra AIM e AGSM preoccupa il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza Agostino Bonomo

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Sboarina e Rucco per la firma su aggregazione Aim - Agsm (archivio)
Sboarina e Rucco per la firma aggregazione Aim-Agsm (archivio)

“Confartigianato Imprese Vicenza guarda con molta attenzione, e non poca preoccupazione, all’ipotesi di fusione tra AIM e AGSM, ritenendo importante che questa operazione, se da fare, porti effettivi vantaggi alla città e alla provincia di Vicenza”. Con queste parole – in un comunicato – il presidente provinciale dell’Associazione, Agostino Bonomo, si esprime in merito all’operazione che da tempo viene perseguita dai comuni di Vicenza e Verona ma della quale, per evidenti motivi di riservatezza, poco si conosce. Negli ultimi mesi poi si parla della possibilità di avere come ulteriore partner in questa fusione anche A2A, la municipalizzata di Milano e Brescia che è una delle grandi multiutility del Paese.

“Siamo consapevoli che il tema delle aggregazioni delle società utility debba quanto meno essere valutato con attenzione – dice il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza Agostino Bonomo – e ci sembra che questo stia avvenendo con la prospettata ipotesi di fusione fra AIM e AGSM, ma siamo anche attenti alle dinamiche del territorio e del suo sviluppo. Recentemente abbiamo visto che la multiutility di Treviso, Ascopiave, ha scelto come partner la bolognese Hera che già in precedenza aveva acquisito la padovana APS/Acegas. Oggi abbiamo la conferma che la lombarda A2A, è il possibile terzo partner accanto alle utility venete (AIM E AGSM). Se questa ipotesi si realizzasse sarebbe impossibile non rilevare un ulteriore indebolimento del nostro territorio rispetto all’attuale situazione, prendendo in esame nei particolari gli assetti societari d’ingresso e di aumento di capitale sociale a tendere. Oggi non abbiamo più le nostre banche, abbiamo ceduto il controllo della fiera a Rimini e, se avvenisse questa operazione, avremmo una cessione di parte del controllo sulla nostra multiutilty”.

“Voglio chiarire – prosegue il presidente Bonomo – che non siamo contrari a priori all’operazione di fusione di cui si parla da tempo ma, se strategicamente deve avvenire, a nostro giudizio si dovrebbe guardare con maggiore attenzione a soluzioni alternative in ambito triveneto”.

Da alcuni anni Confartigianato ha instaurato a livello di sistema, da un lato, un rapporto di collaborazione con AIM Energy per quanto riguarda le forniture domestiche di energia elettrica e gas; dall’altro un accordo per le forniture aziendali. “Il primo ha portato benefici, non solo alle famiglie, ma anche alla municipalizzata vicentina, visto che siamo riusciti a coinvolgere oltre 60 associazioni provinciali della Confartigianato (attraverso i loro consorzi) a utilizzare appunto le forniture AIM Energy – aggiunte Bonomo-. Per quanto riguarda le forniture aziendali da quest’anno il CAEM (nostro consorzio che si occupa di intermediare le forniture energetiche per le aziende) ha avviato una collaborazione con AIM Energy e con Dolomiti Energia, convinto che queste due aziende sono già in grado di fare offerte concorrenziali e di tenere nei nostri territori il valore prodotto dai ricavi”.

“Sono questi i motivi per cui seguiamo con grande attenzione il dibattito in corso nell’ambito politico a proposito di questa ipotesi di fusione, nel contempo però esprimiamo la nostra preoccupazione per il territorio vicentino, e veneto, sempre più dipendente o comunque condizionato da scelte fatte altrove. Auspichiamo quindi una decisione, in questo caso certamente attenta alle valutazioni tecnico economiche ma anche di carattere politico, che tenga però anche in debita considerazione gli interessi effettivi delle nostre comunità”.