Spaccio e degrado, Libero: al parco del Mercato Nuovo a Vicenza ingresso vietato ai maggiori di 16 anni

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«Ci spiace, dovete tornare accompagnati da un bambino». Non è uno scherzo, è quello che si sentono dire gli adulti che a Vicenza provano a entrare nel parco cittadino del quartiere Mercato Nuovo. Lì scivoli e altalene e spazi verdi sono a disposizione dei più piccoli, e solo dei più piccoli. Alle persone senza prole al seguito l’ingresso è vietato. E mica per modo di dire: fino al 30 giugno prossimo, complice un’ordinanza del sindaco fresca fresca di timbratura municipale, quell’area verde è ufficialmente off limits per chi, carta d’identità alla mano, ha più di sedici anni e meno di sessanta.

«I trasgressori saranno puniti» continua il provvedimento, a monito del fatto che si tratta tutt’altro che di una bazzecola: le multe previste sono infatti salatissime, vanno un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. Il divieto ha fatto inalberare qualcuno, visto che negli ultimi giorni non pochi vicentini si sono riversati su Facebook per gridare allo scandalo. Ma il motivo che sta alla base dell’altolà di turno è serissimo. Quel parchetto, oramai, è preda di spacciatori e terra di degrado. Ci sono i clochard che fanno i propri bisogni all’aria aperta e i tossicodipendenti che comprano qualche grammo di cocaina senza curarsi troppo di chi hanno attorno. Imbattersi in una siringa, ovviamente non sterilizzata e gettata in un cespuglio a caso, non è l’ideale per un bimbo di sei anni che è uscito di casa con l’unico scopo di giocare al pallone. A dirla tutta è anche pericoloso. Così la fascia tricolore Achille Variati (Pd) è passato alle maniere forti: a mali estremi, estremi rimedi. Per dire basta ai rifiuti lasciati alla rinfusa e alle segnalazioni di episodi di spaccio nei giardini in questione, ha deciso di dire basta agli adulti. Voi-qui-non-potete-entrare. I diretti interessati se ne dovranno fare una ragione, i ragazzini possono tornare a divertirsi in sicurezza. Eppure si sa, basta poco a sollevare un polverone d’indignazione. «È l’età a rendere incivili le persone?», chiede con un pizzico di livore un signore che è appena stato allontanato dal parco. Certo che no, ma a conti fatti la pensata del Comune di Vicenza risponde a un’esigenza ben più grande: quella di tutelare i luoghi destinati ai più piccoli. In fondo basta scorrere le cronache di mezza Italia per capire che, nei giardinetti, nelle oasi più o meno fiorite e nei parcogiochi pubblici, ci sono più pericoli che occasioni di relax. A Empoli, in Toscana, domenica scorsa un tunisino di 29 anni è stato arrestato mentre si stava arrampicando su un albero di un parco comunale nel tentativo di recuperare un pacco di hashish. A neanche dieci metri di distanza c’erano i dondoli dei bambini. Sotto gli alberi dello spazio verde di via San Giusto, a Roma, lunedì le manette sono state sei: una banda di domenicani faceva base in un gazebo destinato allo svago di famiglie e bambini, sono finiti nell’operazione anche due baby-pusher minorenni. Ma ancora: Salerno, Lucca, Ancona. Giardino che vai, incuria che trovi. Non è nemmeno la prima volta che un’ordinanza simile si abbatte su giostre e campi da mini-basket. Qualche anno fa è toccato a Padova, sempre in Veneto: i vigilantes dello spazio verde “Azzurri d’Italia” per mesi hanno setacciato documenti e richieste di accesso ai cancelli. Risultato: l’area “adulti-free” in poco tempo è stata risanata, fuori i bivacchi e dentro le partite a nascondino. Poi è stata la volta di Milano, sotto la Madonnina il divieto è scattato nel 2015 ma è tutt’ora in vigore: il parco della centralissima Villa Reale che affaccia sui giardini di Palestro è «esclusivamente riservato ai bambini, e agli adulti se in loro compagnia» (lo mette nero su bianco il sito di Palazzo Marino). Almeno lì i bimbi possono rincorrersi in tutta tranquillità.

(da Libero – Pag. 15 – di Claudia Osmetti)