Commissione Via, Ruzzante, Guarda, Bartelle: “stop ai tecnici esterni? Preoccupante deriva politica”

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“Il progetto di legge n. 376, oltre ad introdurre innumerevoli deroghe, dannose per la tutela ambientale del territorio Veneto, aspetto politico prioritario, interviene anche sulla commissione di Valutazione di impatto ambientale. Un intervento che non condividiamo e al quale ci siamo opposti”. Così i consiglieri regionali Piero Ruzzante (Liberi E Uguali), Cristina Guarda (Civica per il Veneto) e Patrizia Bartelle (Italia In Comune), che intervengono a margine della seduta odierna del consiglio regionale del Veneto.

“A nostro avviso, il comitato VIA dovrebbe prevedere un giudizio terzo competente, tramite la partecipazione di tecnici esterni capaci di approfondire adeguatamente, che affianchino i rappresentanti regionali già previsti. Per questo riteniamo sconcertante e pericoloso escluderli e sostituirli con il legale rappresentante, o suo delegato, di Veneto Acque, Veneto Strade, Veneto Sviluppo e le altre partecipate della Regione del Veneto”, aggiungono i tre consiglieri regionali.

“A chi conviene? Alla Regione e ai cittadini del Veneto conviene avere soggetti che fanno già parte della squadra regionale, magari nominati od eletti proprio dalla politica, o soggetti terzi, esterni che rispondono a principi di competenza? Essere parte di una società partecipata della Regione, quindi parte integrante della squadra politica al governo, garantirà un’attenzione più stringente, l’assenza di conflitti di interesse, un giudizio lontano da condizionamenti?”.

“La norma della maggioranza ci lascia perplessi: per esempio, se fossero stati sottoposti a procedura di VIA i progetti per il collegamento della zona rossa a nuove fonti acquedottistiche prive di Pfas, il cui coordinamento in fase di stesura è stato affidato dalla Giunta a Veneto Acque, avrebbero visto proprio il suo amministratore delegato a rappresentare le istanze tecniche per la loro valutazione”.

“Proprio per questo riteniamo si debbano percorrere le opportune strade per dimostrare concretamente di essere sopra le parti, anche politiche, visto l’argomento delicato e le conseguenze che il giudizio della commissione ha sul territorio. Ribadiamo con forza che è necessaria l’integrazione delle competenze interne alla Regione con altre competenze terze, esterne”, concludono i tre consiglieri regionali.

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