Vicenza 23 aprile 2018. Se non si fossero visti alla televisione locale gli esponenti di Forza Italia che attorniavano il nuovo loro candidato alla carica di Sindaco del capoluogo berico, verrebbero ancora dei dubbi a credere che nella indifferenza proprio degli elettori di centro-destra costoro credano nella possibilità che Il signor Matteo Tosetto (foto d’archivio) possa essere un vero competitore di Otello Dalla Rosa. Certo i massimi esponenti di Forza Italia si aspetterebbero, alla garibaldina, un obbedisco. Invece del vecchio verbo si sente quasi tuonare nelle file del centro destra e a testa e voce alta il disobbedisco.
Che hanno fatto i maggiorenti, mentre con attenzione ai cittadini altri cercavano un candidato che bene esprimesse la città sia per competenza sia perchè capace di esprimere quel comune sentire che è il desiderio di veder finire un’epoca, quella di Achille Variati e dei suoi accordi fin dal 2008 non solo con il Partito democratico, ma anche con qualche fascia del centro destra, disponibile all’inciucio?
La città di Vicenza, nonostante il fare… fare di questi ultimi giorni della Giunta Variati, ha ben chiaro il degrado civile, l’insicurezza in primo luogo, e urbano che da troppo si è diffuso e non lascia in tranquillità nè il centro nè la periferia.
Vicenza è, nel Veneto e non solo, sinonimo di difficile vita sociale. Certo le mostre che tanto vantaggio hanno dato ad un privato cittadino, che pare, si mormora, nemmeno abbia pagato le bollette, hanno portato almeno a ristoratori e bar del centro del vantaggio, ma per il resto?
La crisi economica, portata qui da chi era molto vicino all’attuale amministrazione, ha lasciato un segno che richiederà decenni per essere in parte recuperato, dato che molti dei denari della Banca Popolare di Vicenza erano i risparmi di oltre un secolo delle famiglie vicentine.
Così per necessità interne Forza Italia seppellisce la forza che intende proporre un deciso e forte cambiamento, quello che la sinistra con i suoi riti delle primarie, governati da Variati, non potrà mai compiere, condizionata com’è dalla sua eredità che è ben evidente nei candidati che accompagnano Otello Dalla Rosa che sempre più attesta il suo legame di continuità con l’amministrazione attuale.
Ben vengano i cittadini vicentini a rifiutare, disobbedendo, quanto viene loro proposto senza il loro consenso e con olimpica e dignitosa calma richiamino i maggiorenti di cui sopra a migliore prospettive di unità, che già son ben delineate e con le quali si potrà costruire un futuro migliore per Vicenza, lasciando la pazienza degli intrugli a chi di questa ha fatto per un decennio l’immagine, mentre maturavano difficoltà di ogni genere.
Cambiare e non arroccarsi nelle direzioni di partito, ma vivere la città: questo oggi si chiede anche a Forza Italia e soprattutto ai suoi dirigente: se non sarà così, allora il disobbedisco sarà di rigore.
Un simpatizzante