Ascopiave vale 1 miliardo, Pieve reinveste subito i 645 milioni incassati e brinda con Hera: ha portato in dote 350 milioni di capitalizzazione

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Ascopiave con Hera
Ascopiave con Hera
Un miliardo, per l’esattezza 970 milioni. Con un balzo in avanti di 350 milioni di euro – il 40’% nel giro di qualche anno – Ascopiave taglia il significativo traguardo, e festeggia il nuovo status economico, con i 645 milioni incassati da Hera nelle nozze bolognesi-nordestin-trevigiane. E il nuovo ruolo di prima realtà distributive del Nordest, e quinta in Italia. La partnership con Hera e i suoi primi risultati – il mercato ha benedetto l’operazione – portano al giorno dell’orgoglio nel quartiere generale di Pieve di Soligo.
E se ne fa interprete il presidente Nicola Cecconato, che ha iniziato il suo terzo anno di mandato, ha vissuto pericolosamente gli ultimi mesi, con una scelta strategica controcorrente anche rispetto alla Lega azionista di maggioranza (come direbbe Vespa). Ha festeggiato ieri – idealmente con Prosecco, visto il riconoscimento Unesco alle colline vicine, Pieve è nella buffer zone – il traguardo, facendo il punto sull’evoluzione della quotata.
«Testa e cuore resteranno qui, e voglio ribadire le tutele e le garanzie per i dipendenti, che passeranno per accordi sindacali», ha premesso, «le organizzazioni sindacali sono state le prime ad essere coinvolte. Ma la scelta fatta dà le miglior garanzia agli azionisti, conserva il patrimonio e la storia della società, e la sua rilevanza nel settore dell’energia. L’operazione è stata la più importante dell’anno nel settore, e non solo, E quel giudice che non si vede che è il mercato ha espresso chiaramente la sua opinione».
Nel dettaglio, Ascopiave assorbe 104 dipendenti che agivano per Hera fra Padova, Pordenone e Udine, che comporranno la nuova newco della distribuzione interamente partecipata, e che si aggiunge alle altre società del gruppo di Pieve; al contempo “perderà» 180 dipendenti di Ascotrade e di altre società delle vendite, che confluiranno tutte in Est Energy (ad eccezione della foggiana Amgas), controllata al 52% da Hera, con Ascopiave che tiene il restante 48%.
In sette anni Hera può salire, par già di capire che eventuali nuove cessioni di questi saranno il serbatoio di liquidità di Ascopiave per le sue operazioni nelle reti, a consolidare e accrescere e il ruolo nel panorama nazionale, non più solo nordestino.«Intanto i 645 milioni sono stati praticamente reinvestiti: 171 milioni nella nuova newco per Padova, Udine e Pordenone; 411 milioni per ll 48% di Est Energy; 54 milioni per il 3% di Hera Comm», ha proseguito Cecconato, affiancato ieri da Enrico Quarello, unico consigliere di amministrazione presente, «intanto proseguiamo con la politica degli investimenti sul territorio, che ogni anno oscillano fra i 30 e i 35 milioni. Come si fa a dire che dimentichiamo il territorio? Spesso sono i nostri investimenti che innescano opere pubbliche e l’ammodernamento dei servizi nei comuni soci».
Dopo l’accordo quadro siglato martedì scorso, c’è tempo fino al 31 dicembre per il closing, che sigillerà un 2019 storico per Pieve di Soligo. Resta la curiosità sul premio che presidente e staff che ha seguito il bando si divideranno (ultime voci 1,4 milioni), e che tanto mugugno ha suscitato nei sindaci, specie della Lega. «Bisogna attendere il closing, e dunque l’anno nuovo», dicono tutti.