Conquistata dal clima di amicizia

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Andiamo alla scoperta di uno dei volti del Consiglio di Amministrazione Noi Vicenza eletto il 5 aprile. Si tratta di Tina Guastalegname, segretaria di 49 anni, un marito, una figlia diciassettenne e un’esperienza di diversi anni nell’ambiente Noi.

Tina, come è stata invitata a mettersi in gioco in questa nuova esperienza?

«Faccio parte del Noi di Bolzano Vicentino da parecchi anni, conosco tutto il precedente CdA di Noi Vicenza, perché abbiamo avviato il primo Grest grazie alle loro indicazioni e alla loro formazione. Così, in maniera naturale, mi è stato chiesto di far parte del nuovo Consiglio. Dopo aver un po’ tentennato, mi sono buttata in questa nuova avventura».

Prima azione compiuta / prima decisione presa?

«Ci siamo messi a lavorare sul nuovo Statuto: lo abbiamo letto, valutato, cercato di capire come può essere funzionale all’interno dell’organizzazione dei circoli Noi del territorio. E poi stiamo preparando la Giornata dell’Associazione per tutti i soci di Noi Vicenza, in programma la terza domenica di ottobre, con l’uscita al Museo dei Sogni di Feltre».

Cosa vorrebbe attuare di concreto a breve termine?

«Faccio parte del vicariato di Sandrigo e vorrei riuscire a fare più rete tra circoli Noi, anche attraverso gli strumenti che abbiamo a disposizione oggi, come un possibile gruppo whatsapp in cui condividere gli eventi delle varie parrocchie, affinché tutti i soci possano spostarsi ed essere di supporto e aiuto. Un coinvolgimento fondamentale, soprattutto perché il passaggio che ci aspetta quest’estate, cioè l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), sarà molto impegnativo».

Una paura che ha dovuto superare per assumere questo ruolo?

«Di non essere abbastanza capace. Quindi considero tutto come materiale nuovo di apprendimento».

Un motto che vorrebbe dire ai suoi compagni per questo viaggio intrapreso assieme?

« “Ci vuole un intero villaggio per far crescere un bambino”. Siamo tutti piccoli villaggi e dobbiamo far crescere i giovani che oggi più che mai hanno bisogno di punti di riferimento solidi».

Articolo tratto dal numero di domenica 30 giugno.