Dopo Antonio Guadagnini, capogruppo di SiAmo Venetononché vice presidente della seconda commissione regionale di inchiesta sulle banche, a prendere posizione è l’on. marosticense Silvia Covolo(Lega), che, oltre ad essere avvocato civilista. ha anche una Laurea magistrale in economia e legislazione d’impresa.
“Penso che il ‘divorzio’ tra Lega e 5 Stelle– esordisce Covolo – non debba comunque portare a rinnegare quanto è stato fatto in questi tormentati 14 mesi di governo.
Sono stati fatti passi avanti importanti, che hanno portato al superamento del Fondo Baretta e all’ampliamento della tutela dei risparmiatori truffati, sia attraverso lo stanziamento di maggiori risorse (1,5 miliardi di euro), sia attraverso la semplificazione delle procedure per ottenere l’indennizzo. Basta un click con un accesso telematico, in luogo di costose e complicate azioni giudiziarie o procedure arbitrali. Credo che allo stato attuale siano stati ottenuti importanti risultati, sicuramente perfettibili e migliorabili, mediante il reperimento di ulteriori risorse da stanziare per le persone danneggiate”.
“L’attività della magistratura, intanto, dovrà essere scrupolosa e volta ad appurare responsabilità penali e civili degli organi di amministrazione e di controllo degli istituti bancari coinvolti, aprendo spazio ad azioni risarcitorie. Per la questione che lei ha posto sia io che l’on. Zanettin, che ha presentato un’interpellanza (“Veneto Banca fu vittima di scelte politiche sbagliate”, interpellanza di Zanettin su Barbagallo e FIR: azionisti da risarcire integralmente“, ndr) facciamo parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, convocata – salvo cambiamenti dovuti alla crisi di Governo – il prossimo 4 settembre. Avremo modo di fare in quella sede gli approfondimenti del caso“.
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