“Altro che trasparenza alimentare sulle etichette: la UE è pronta a cancellare in un sol colpo anni di battaglie e di conquiste che noi italiani abbiamo duramente portato avanti. La commissione UE, con 5 anni di ritardo rispetto a quanto previsto, ha finalmente presentato la bozza di regolamento di esecuzione che stabilisce le norme per l’indicazione del Paese di origine dell’ingrediente primario di un alimento quando il Paese è diverso da quello indicato per l’alimento”. Lo dichiara l’europarlamentare della Lega Mara Bizzotto che ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione UE.“E questo regolamento – aggiunge bizzotto – è una vera e propria truffa per il Made in Italy e per i nostri produttori. Il motivo? La Ue lascia totale libertà di scrivere o non scrivere in etichetta il Paese di provenienza dell’ingrediente primario, anche quando l’alimento viene commercializzato con un nome o un marchio che richiama o evoca un luogo o un’origine geografica non corrispondente all’effettiva provenienza dell’ingrediente. Si tratta dell’ennesimo pericoloso regalo che l’Europa fa alle multinazionali e all’industria dell’anonimato che, attraverso l’italian sounding e tarocchi vari, fanno concorrenza sleale ai nostri produttori e all’agroalimentare italiano”.
L’europarlamentare della Lega ha, quindi, presentato un’interrogazione urgente alla Commissione UE chiedendo “il ritiro e la conseguente totale revisione di questo regolamento marcatamente anti italiano”, condividendo le “forti critiche avanzate dalla Coldiretti nazionale che ha presentato una Petizione ufficiale al Parlamento Europeo contro questo regolamento”.
“Come Lega siamo pronti ad una battaglia campale per difendere gli interessi dei produttori e dei consumatori italiani – commenta l’eurodeputata leghista Bizzotto – Il regolamento che la UE vuole adottare è totalmente inaccettabile e pericolosissimo: per fare un esempio, sarebbe consentito a chiunque di commercializzare un formaggio con il marchio “Formaggio Veneto” o “Formaggio italiano” usando latte dalla Polonia o dalla Romania, senza nessun obbligo di indicare in etichetta il luogo di provenienza del latte. Insomma, siamo di fronte ad una grande fregatura sia per i consumatori, che sarebbero ingannati sulla provenienza degli ingredienti, sia per i produttori italiani. E si tratta di un clamoroso passo indietro che la UE vuole imporre a Paesi, come l’Italia o la Francia, che hanno adottato decreti nazionali per disciplinare l’obbligo di indicazione per vari alimenti”.
“Lunedì 16 aprile a Bruxelles si riunirà il Comitato consultivo che vedrà la Commissione UE e gli esperti nominati da ogni Stato membro affrontare questo controverso regolamento dal quale sarebbero esclusi i prodotti DOP e IGP – conclude l’eurodeputata Mara Bizzotto – Se questo regolamento non sarà bloccato o profondamente cambiato, la sua entrata in vigore, ipotizzata ad aprile del 2019, spazzerà via tutti gli obblighi finora applicati in Italia sull’indicazione d’origine di grano e semola nella pasta, latte nei prodotti lattiero-caseari, riso, pomodori nelle relative conserve. Sarebbe la mazzata finale, sia in termini economici sia in termini di immagine e qualità dei prodotti, per migliaia di aziende italiane e per tutti i consumatori che chiedono la trasparenza in etichetta”.