Il nulla osta del Nursind al rinnovo del contratto del personale infermieristico sembra decisamente lontano. Proseguono, infatti, la mobilitazione e la protesta del personale infermieristico della provincia di Vicenza. E questa volta la manifestazione di contrarietà assume rilevanza provinciale, tanto che saranno coinvolti, in quella che è una pagina storica del dissenso nazionale in merito all’ultimo contratto collettivo nazionale di lavoro, che ha visto la firma della preintesa il 23 febbraio 2018, anche il personale del Bassanese e dell’Ovest Vicentino.“Abbiamo indetto delle assemblee retribuite del personale il giorno 12 aprile a Bassano del Grappa – commenta il segretario provinciale del Nursind, Andrea Gregori – alla presenza del segretario nazionale Andrea Bottega ed il 13 aprile all’ospedale di Arzignano, al quale presenzierà personalmente”. I temi caldi, che inducono a confermare le 48 ore di scioperi e le assemblee si ritrovano in un contratto che, secondo l’attenta analisi del Nursind, penalizza e non fornisce risposte ai lavoratori della sanità a contatto con l’utenza nelle 12 e nelle 24 ore ed ai lavoratori soggetti a regime di reperibilità. “La fase negoziale nazionale, dopo la firma della preintesa – sottolinea Gregori – continua a vivere un momento caotico e poco trasparente. Ad oggi risultano pervenute all’agenzia negoziale ben 34 modifiche da parte dei soggetti firmatari dell’intesa. Di queste modifiche alcune sono per rimediare ad errori formali, ma altre sono riconducibili alla riforma sostanziale dell’impianto”. Il Nursind, il sindacato maggiormente rappresentativo delle professioni infermieristiche, chiede la riapertura del tavolo negoziale per consentire a tutte le parti in causa di apportare le proprie modifiche e rendere questo contratto confacente alle esigenze dei lavoratori della sanità. “La novità sostanziale delle ultime ore – conclude Gregori – riguarda soprattutto la parte economica, nella quale potrebbero mancare circa 94 milioni di euro di finanziamento a causa di un accordo firmato al ribasso, in cui le risorse complessive ammontano al 3%, anziché al 3,48% come avvenuto in tutti gli altri comparti della contrattazione pubblica. Questa ulteriore ed imbarazzante novità su un contratto scritto in fretta per motivi politici ed inviso ai lavoratori fa ritenere opportuno il proseguimento dello stato di agitazione di tutta la categoria”. Non mancheranno, nelle due giornate, i disagi negli ambulatori, nelle sale operatorie e nell’interventistica cardiologica e radiologica, con una significativa adesione allo sciopero. Ed i reparti funzioneranno a livello di assistenza minima, mettendo a dura prova la tenuta della Sanità vicentina.
Andrea Gregori, segretario provinciale Nursind