“Van Gogh. Tra il grano e il cielo” chiude con 446 mila visitatori a Vicenza. Goldin: numero internazionale. Variati: Vicenza cresciuta con lui. Bulgarini: boom anche per musei civici

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446.218 il totale dei visitatori della mostra “Van Gogh. Tra il grano e il cielo“. Per una media di 2.438 biglietti per ciascuno dei 183 giorni di apertura. Una affluenza media che è costantemente cresciuta mese dopo mese, passando dalla media giornaliera di 2.025 persone ad ottobre alla media giornaliera di 5.185 nei primi giorni di aprile. Il picco giornaliero lo si è registrato il 7 aprile, con il record di 7.730 biglietti staccati. I dati comunicati da Comune di Vicenza e Linea d’ombra in occasione della chiusura della mostra ospitata in Basilica palladiana offrono una fotografia davvero esaustiva sul pubblico dell’evento con cui si conclude un ciclo di quattro grandi esposizioni.

Tra i tanti dati, interessanti quelli che, sulla base delle prenotazioni, fotografano la provenienza dei visitatori: innanzitutto si evince che la risposta di Vicenza e del vicentino è stata molto forte, segno di quanto la mostra abbia sollecitato l’interesse nel suo territorio. Immediatamente dopo, vengono le città contigue: Padova, Treviso e Venezia, poi Milano, Verona, Bologna, il Friuli, il Trentino e ancora l’Emilia Romagna, seguiti da Torino.

“Certo, il risultato è eclatante nei numeri, e per noi di Linea d’ombra – afferma il curatore ed organizzatore Marco Goldin – entusiasmante, perché alla chiusura la mostra Van Gogh. Tra il grano e il cielo, che si è svolta nella Basilica palladiana di Vicenza, ha raggiunto il numero, occorre dirlo straordinario, di 446.218 visitatori. Un numero di livello internazionale, che quasi certamente porrà Vicenza e la mostra dedicata a Van Gogh nella top ten mondiale delle esposizioni più visitate dell’anno. Ma quello che di più mi ha toccato, ed è il ringraziamento autentico che voglio fare a tutti coloro che questa mostra l’hanno visitata, è il coinvolgimento vero, appassionato, commosso ed emozionato, davanti alle opere di Van Gogh. Non era per nulla scontato, perché avevo deciso di fare una mostra diversa su di lui, alla quinta occasione espositiva che mi capitava di dedicargli dal 2002 in avanti. Avevo già ottenuto in prestito in questi quindici anni tantissimi dei suoi capolavori, anche grazie al mio rapporto privilegiato sia con il Van Gogh Museum di Amsterdam che con il Kroller-Muller Museum di Otterlo, che da soli detengono i due terzi delle opere di Van Gogh al mondo. Ma questa mostra l’ho voluta fare proprio così, senza sensazionalismi, con la mia lettura della vita e dell’opera sua che è fondata non sul maledettismo urlato tipico di molte produzioni espositive o teatrali o cinematografiche. E si appoggia invece al racconto dell’anima di Van Gogh, alla sua formazione come uomo prima ancora che come artista. Per questo la presenza che ho voluto, così folta, dei disegni del tempo olandese. Era una scommessa, poteva essere una scelta perdente, di sicuro era una scelta rischiosa. Ma avevo un desiderio immenso di raccontare la sua anima, gli esiti del destino su di lui, come tutto ciò fosse diventato mano a mano disegno prima e poi pittura”.
Rivolgendosi ai visitatori, Goldin continua: “Mi avete seguito in così tanti lungo questo cammino, non vi siete lasciati catturare solo dai colori, pur meravigliosi. Abbiamo fatto insieme questo viaggio, nell’anima di un uomo straziato e straordinario che è diventata anche la nostra anima”.

Achille Variati, sindaco di Vicenza, sottolinea che “La collaborazione pluriennale del Comune con Linea d’ombra di Marco Goldin, culminata nella mostra dedicata a Van Gogh, non solo ha portato fiumi di visitatori a Vicenza, ma ne ha profondamente trasformato l’identità. Le quattro grandi mostre che dal 2012 a oggi si sono succedute negli straordinari spazi della Basilica palladiana, infatti, hanno rappresentato un eccezionale volano che il territorio ha saputo via via cogliere e fare proprio. Parlo di crescita culturale, con un’attenzione particolare al mondo della formazione, ma anche di crescita economica, turismo, lavoro. Si tratta di un’eredità preziosa per Vicenza, oggi e a pieno titolo consapevole di essere diventata una città turistica”.

Il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci, evidenzia che “Gli ingressi ai musei comunali e i loro incassi più che raddoppiati nel periodo della mostra sono la miglior risposta a chi sostiene che i grandi eventi siano necessariamente inconciliabili con la crescita delle infrastrutture culturali di territorio. E questo perché accanto alle grandi mostre abbiamo costruito un costante investimento sugli attrattori permanenti della nostra città, quei musei e monumenti che fanno di Vicenza una città Patrimonio Mondiale dell’Umanità e che anno dopo anno i visitatori trovano diversi: più accessibili, più vivibili, più moderni nella logica della fruizione turistica. La scommessa che avevamo fatto era che i visitatori venissero per le grandi mostre ma scoprissero una città che non conoscevano: l’hanno scoperta, e se ne sono innamorati”.

Il successo della grande mostra su Van Gogh ha dato, infatti, uno straordinario impulso anche ai musei civici di Vicenza che hanno registrato un sensibile aumento delle visite.
Durante il periodo di apertura della mostra gli ingressi ai musei del circuito cittadino (Teatro Olimpico, pinacoteca di Palazzo Chiericati, chiesa di Santa Corona, Museo Naturalistico Archeologico, Museo del Risorgimento e della Resistenza) hanno raggiunto quota 142.407 con un aumento del 111% rispetto allo stesso periodo del 2017, registrando un incasso complessivo per le casse comunali pari a 861.293 euro (nello stesso periodo del 2017 sono stati incassati 408.065 con 66.914 biglietti staccati).
In occasione dell’apertura della mostra è stato messo in vendita, all’Infopoint della Basilica Palladiana, il Biglietto unico speciale mostra (acquistabile esibendo il biglietto della mostra di Van Gogh) che al costo di 12 euro consentiva la visita a quattro siti: Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati, Chiesa di Santa Corona e Museo del Gioiello. Sono stati venduti 16.150 biglietti speciali, superando largamente le aspettative che presupponevano la vendita di 12.000 ticket”.