La “cattolica” Uneba: i controlli sulle case di riposo per anziani in Veneto? Sì ma con criteri fissati dalla legge, non con parametri inediti

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Cara Regione, noi centri di servizio per anziani siamo aperti a tutti i controlli. Chiediamo solo che i criteri su cui veniamo controllati siano chiari, e noti a tutti. Perché fissati dalla normativa“. Così commenta i recenti controlli voluti dalla Regione sulle strutture per anziani Francesco Facci, presidente di Uneba Veneto, associazione di categoria che rappresenta decine di strutture residenziali per anziani in Veneto (di ispirazione cattolica, ndr) e 12 mila posti letto autorizzati, ed a cui fa capo la quasi totalità degli enti privati non profit che operano in questo settore.

Una partita con regole non note
Per il loro funzionamento, i centri di servizio – argomenta Facci – stringono un patto con la Regione: tu Regione mi inserisci nella rete dei servizi autorizzati e accreditati, io ente mi impegno a rispettarne i requisiti, fissati dalla legislazione regionale. E a darne prova ogni volta che ce lo chiedono. Ma le recenti visite ispettive non hanno riguardato il rispetto dei requisiti di legge, bensì quello di altri parametri. Stabiliti dalla Regione all’insaputa degli enti“.
I controlli delle Ulss, sul rispetto della normativa regionale, sono per gli enti occasione di crescita
I controlli voluti dall’assessore alle politiche sociali Manuela Lanzarin hanno riguardato 34 strutture, di cui solo 3 associate Uneba Veneto. Ogni ente è stato valutato in base a 28 parametri, che pur riguardando effettivamente la qualità della vita degli anziani e le condizioni della struttura, non sono quelli fissati dalla legge regionale 22/02 e dalla delibera 84/2007.
E’ invece proprio sul rispetto di questa specifica normativa regionale, e delle convenzioni siglate da ciascun ente – continua il presidente di Uneba Veneto – che ci valutano le equipe delle Ulss: le loro frequenti visite sono occasione di verifica e di crescita per noi enti, e siamo sempre pronti ad accoglierle e ad assumere la responsabilità del nostro lavoro. Ma perché invece la Regione ha scelto di valutarci su parametri inediti e mai condivisi? Quanto spazio resta all’ente per organizzare in autonomia il proprio servizio, e poi sottoporlo alla libera scelta del cittadino veneto?
Ogni anno meno risorse per raggiungere lo stesso risultato
Rispettare appieno i criteri fissati dalla Regione – spiega Facci – richiede ogni anno un più grande sforzo di razionalizzazione ed efficientamento. Il contributo che la Regione dà agli enti, di fatto, è in calo dell’1,5% o 2% all’anno dal 2010 ad oggi, perché da allora il valore in euro delle impegnative è rimasto uguale, mentre il costo della vita, del lavoro e dei servizi è aumentato. Ma i requisiti di personale e di struttura sono rimasti rigidamente immutati.
Di fatto la Regione ci chiede di ottenere lo stesso risultato e offrire la stessa qualità di assistenza, assegnandoci ogni anno meno risorse per farlo.
E i bisogni degli anziani sono sempre maggiori, visto il gran numero di persone accolte con patologie croniche e degenerative.
Questa sfida possiamo affrontarla, come stiamo facendo dal 2010. Chiediamo però che i criteri per valutarne il risultato siano consolidati e non improvvisati
“.

L’obiettivo dei controlli è che gli anziani stiano bene!
Noi di Uneba Veneto crediamo che i controlli sulle strutture debbano essere finalizzati a garantire il benessere degli anziani: al centro di tutto c’è la persona. Ma rispetto a questo obbiettivo vale la responsabilità piena e libera degli enti, mentre alle istituzioni pubbliche spetta la definizione dei requisiti strutturali, organizzativi e gestionali utili a questo scopo. Il controllo non può diventare una valutazione di opportunità, bensì deve servire ad accertare l’osservanza obbiettiva dei requisiti fissati in via generale dalle norme“.
Parecchi dei criteri di valutazione utilizzati dalla Regione, inoltre, non utilizzano valori misurabili e oggettivi, bensì si basano inevitabilmente su giudizi soggettivi, formulati in tempi ridotti.

I valori dell’assistenza ai più fragili in Veneto: convegno Uneba
La mancata condivisione di metodo sui controlli non è l’unico ambito di attenzione di Uneba Veneto nei rapporti con la Regione Veneto.
La recente approvazione dei nuovi schemi di accordo contrattuale da parte della Regione (con la dgr 1438/2017) ha spinto Uneba Veneto ad intervenire in difesa del principio della libera scelta del cittadino, e dell’autonomia dell’ente, fino all’apertura di un tavolo di confronto regionale (con la dgr 2207/2017) cui anche Uneba Veneto partecipa.
Chiedere l’autonomia dell’ente che non significa mancanza di regole, bensì regole chiare in cui operare, al cui interno ogni ente abbia spazio per perseguire la qualità del servizio – cioè quello che più interessa al cittadino.
E proprio i temi del rapporto tra centri di servizio e Regione – da partner su un piano di parità, ugualmente impegnati per il benessere del cittadino – dell’autonomia degli enti e della libertà di scelta delle famiglie saranno al centro del convegno su principi e valori dell’assistenza alle persone fragili in Veneto che Uneba Veneto organizzerà a Padova a maggio.