Suicidio assistito “imposto per legge”: l’ennesima bugia di Salvini

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La Consulta apre al suicidio assistito
La Consulta apre al suicidio assistito

Sul suicidio assistito la notizia è molto chiara:

(ANSA) – ROMA, 25 SET – La Consulta apre al suicidio assistito con una storica sentenza. La Corte Costituzionale ha ritenuto non punibile ai sensi dell’articolo 580 del codice penale, a determinate condizioni, “chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”. 

Di fronte a questa sentenza, il solito Matteo Salvini dichiara: “Sono e rimango contrario al suicidio di Stato imposto per legge”.

Ora, va bene tutto, ma non si possono continuare ad accettare falsità da un personaggio come Salvini che è abituato a spacciare come realtà la menzogna che egli stesso costruisce.

Dove sarebbe l’imposizione per legge? E quale sarebbe il suicidio di Stato? Ce lo può spiegare Salvini o è sempre e solo la sua maniera di “fare politica” con dichiarazioni che definire deliranti e truffaldine sarebbe un complimento?

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Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.