Tavola rotonda a Mestre sul fondo di ristoro per i soci traditi da BPVi e Veneto Banca, gli interventi di Pier Paolo Baretta e delle associazioni Unite per il fondo

378

Si è tornati a discutere del Fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari, ieri sera Mestre nella sala parrocchiale SS. Trinità con le associazioni per la tutela del risparmio Ezzelino III da Onara, Consumatori ATTIVI, Codacons Veneto, Adusbef Veneto, Federconsumatori Veneto, Federconsumatori Udine, Gruppo risparmiatori azzerati di Ferrara, Casa del consumatore Veneto, Assopopolari venete, Apindustria Confapi Veneto, Adiconsum Veneto.

“È opinione del Ministero dell’Economia non inserire troppi vincoli al fondo – ha detto Pier Paolo Baretta – per consentire a chiunque di presentare domanda e dimostrare di aver subito un danno ingiusto. L’arbitro dell’Anac valuterà poi la possibilità di rimborso sulla base del danno accertato. Se questa impostazione verrà confermata, l’accesso al fondo sarà libero”.

Quanto alle tempistiche, il sottosegretario ha dichiarato: “Il Governo intende procedere e ha piena facoltà di farlo: pur essendo dimissionario, dunque attivo soltanto per gli affari correnti, può emanare i decreti attuativi come quello necessario per attivare il fondo. La settimana scorsa – ha aggiunto – una parte politica ci ha detto di arrestare tale processo. Credo invece che convenga proseguire: la prossima maggioranza, poi, avrà piena facoltà di aggiustare tale misura, a partire dall’aumento della sua dotazione. Ma questo si potrà fare soltanto con la prossima legge di Bilancio”.e

A Mestre in una sala affollatissima ad aprire i lavori era stato Patrizio Miatello, presidente di Ezzelino III da Onara, che ha sollecitato l’urgenza della scrittura dei decreti attutivi privi di ogni paletto sottolineando che l’unicità mondiale del fondo che va a rimborsare risparmiatori azionisti non deve avere vincoli in quanto tutti vittime.

Maurizio Crema, moderatore della serata, pone varie questioni per gli aspetti legali, su cui intervengono Fulvio Cavallari di Adusbef, Barbara Puschiasis per Consumatori Attivi, Valter Rigabon su delega Adiconsum, Giovanna Capuzzo per Federconsumatori Veneto, Tamburini di Federconsumatori Udine, Stefano Prevedello per Assopopolari, Milena Zaggia per le 4 banche del centro sud, Alberto Dolcetti degli Azzerati di Ferrara, la Casa del Consumatore.

Sono, poi, stati molteplici gli interventi dei risparmiatori azionisti.
E’ stato così sottolineato come le procedure sia penali che civili che concorsuali ad oggi in essere sulle banche venete non diano molte speranze di ottenere in tempi rapidi un risarcimento certo sia a causa dell’inesorabile decorso delle prescrizioni sia per la difficoltà di avere un soggetto solvibile, così rendendo il Fondo l’unico strumento ad oggi utile per ridare giustizia ai risparmiatori. Da queste premesse dunque il sottosegretario uscente Baretta ha esordito per annunciare come il regolamento attuativo del Fondo sia già pronto e abbisogni unicamente di alcuni vagli tecnici prima di essere portato alla firma. Esso prevede maglie larghe per l’accesso al fondo così ricalcando dunque quanto già previsto nella legge di bilancio. Lo stesso Barletta ha altresì evidenziato due aspetti: il primo è quello che fa discendere il rimborso da parte del Fondo all’accertamento del danno e dunque il diritto del risparmiatore a vederselo risarcito. Il secondo invece è l’esiguita’ delle risorse del fondo che comunque non incidono sulla fiscalità generale bensi’ sui conti dormienti. Tale dotazione economica, ha sottolineato Baretta, deve essere implementata in futuro in base alle richieste che perverranno al Fondo. Un plauso e’ giunto a tale impostazione della strutturazione del fondo dalle associazioni presenti interventi moderati dal giornalista Maurizio Crema:
Adiconsum in delega di Valter Rigobon,
Adoc,
Apindustria Veneto Ivan Palasgo,
Azione Vitale Dario Pozzobon,
Assopopolari Stefano Prevedello Giuseppe Zoccarato ,
Casa del Consumatore su delega Elena Bertorelli
Confedercontribuenti Veneto delega Belluco ,
4 Banche centro Sud Milena Zaggia
Federconsumatori Veneto Giovanna Capuzzo,
Federconsumatori Friuli Tamburini,
Unione Consumatori Nazionali in delega Antonio Tognoni,
Senior-Veneto Vincenzo Gigli
Azzerati Ferrara Alberto Dolcetti
Amici Carife Tarroni
Lega Consumatori delega Erica Zanca
Codacons Franco Conte
Ezzelino III da Onara Patrizio Miatello Prof Rodolfo Bettiol
Adusbef Fulvio Cavallari

che hanno rimarcato anche negli interventi come sia importante fare presto perche’ non c’è tempo da perdere e le procedure di accesso al fondo devono essere semplici, rapide, nel rispetto del criterio cronologico per la loro evasione. A giorni dunque si attende la firma del decreto che, salvo strani meccanismi politici, ad oggi pare essere pura formalità e l’auspicio è che tutte le forze politiche che hanno votato all’unanimità la legge istitutiva del fondo siano coerenti sia con quanto già votato che con gli impegni assunti durante la campagna elettorale di ristoro integrale dei risparmiatori traditi. Le associazioni dei risparmiatori vigilano sul rispetto di quanto promesso.

Viene distribuita la lettera allegata, che noi abbiamo anticipato in gran parte giovedì 5 aprile e che viene votata all’unanimità dei presenti e che verrà rispedita a tutte le forze politiche in Parlamento, Alla Regione Veneto, Ai Sindaci Veneti, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna.

Alla Presidente del Senato on.le Maria Elisabetta Alberti Casellati
Al Presidente Camera on.le Roberto Fico

Agli on.li capigruppo di Senato e Camera

M5S Giulia Grillo Danilo Toninelli
Pd su Graziano Delrio e Andrea Marcucci
Lega, Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti
Forza Italia Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini,
Fratelli d’Italia Fabio Rampelli Stefano Bertacco
Gruppo Misto Loredana De Petris, Federico Fornaro (LEU)

Ai leader dei Partiti:
Coalizione Centro Destra on.le Matteo Salvini
M5S on.le Luigi Di Maio
PD on.le Maurizio Martina

Oggetto: legge Bilancio n. 205 27/12/2017 – Fondo di ristoro finanziario dare attuazione e risorse per risarcire risparmiatori traditi – FARE IN FRETTA

Richiamiamo come emerga dalle relazioni finali della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sule Banche, che i risparmiatori, azionisti ed obbligazionisti, delle due popolari venete siano stati vittime di un imbroglio di massa, consumato dai vertici delle due banche con la acclarata inadeguatezza dei controlli di Banca d’Italia e CONSOB e la mera funzione ad pompam delle società di revisione.
Riteniamo la legge di Bilancio 205/17, che ha portato alla istituzione del Fondo di ristoro finanziario con voto pressoché unanime, un atto di buona politica, di particolare valore civico in piena campagna elettorale.
Ora sono in corso faticosi contatti per attuare il voto del 4 marzo, riteniamo che la definizione del Regolamento del Fondo entro i termini di 90 giorni, come previsto dalla norma istitutiva, rappresenti un impegno prima che politico, etico della nuova legislatura.
Tutti hanno evidenziato la limitatezza delle risorse messe nel capitolo di spesa ed il rischio di mettere in campo paletti inconciliabili con l’obiettivo di procedere al giusto risarcimento entro tempi brevi di mesi.
Richiamiamo che oltre i due terzi delle vittime sono ultra 65enni ed hanno visto sfumare gran parte o la totalità dei loro risparmi, indotti a temerari acquisti in palese contrasto con il reale profilo di conoscenza finanziaria e sulla base di dati aziendali rivelatisi ingannevoli.
La procedura liquidatoria è stretta tra l’esigenza di realizzare in fretta una montagna di crediti difficili e quella di evitare un fronte ad una comunità di anziani, spesso senza altre risorse, che non possono né attendere gli esiti di processi che si preannunciano di durata quasi decennale, con l’alea di vincere/perdere/vincere nei diversi gradi con il rischio di pesanti spese legali anche della controparte.
L’unica prospettiva possibile, allo stato, è quella di valorizzare il Fondo alimentandone le disponibilità con quanto garantito dai fondi dormienti (come previsto dalla norma) e valorizzare l’arbitro presso l’ANAC che bene sta operando nei confronti delle vittime delle 4 banche risolte nel dicembre del 2016. Portiamo all’attenzione la nostra richiesta di aprire due sedi operative: a Vicenza e Treviso per velocizzare le istruttorie e consentire quell’immersione ambientale necessaria per capire il reale contesto sociale della tragedia.
Gravissima sarebbe la responsabilità di chi, anche animato dalle migliori intenzioni, ne rallentasse l’operatività o peggio impedisse l’avvio del Fondo per altre aspettative di là da venire. A recuperare eventuali limiti abbiamo l’impegno di tutti i partiti, ma si deve fare in fretta: sono di fatto 5 anni che i risparmiatori sono prigionieri, costretti ad assistere all’azzeramento dei loro risparmi.
Il recente voto ha aperto una stagione di rinnovamento della politica e delle regole di Governo. Si sono tutelati le imprese del territorio, lavoratori e i correntisti.
Per i danneggiati la via giudiziaria comporta tempi e costi insostenibili; la Giustizia viene cancellata dalla prescrizione.
Finalmente c’è stata attenzione ai risparmiatori con la costituzione del Fondo che deve dare immediata applicazione all’art. 47 ella Costituzione “La Repubblica promuove tutela il risparmio….”

Questa nota viene sottoposta alle assemblee di questi giorni e all’attenzione di tutte le associazioni impegnate auspicando la più larga convergenza possibile.
Hanno già dato l’adesione associazioni:
Ødi lunga tradizione sociale come Ezzelino III da Onara, ANLA riconosciuta dal 1950,
Øiscritte dall’inizio al CNCU albo delle Associazioni dei Consumatori e degli Utenti . come ADUSBEF, Codacons , Casa del Consumatore, Federconsumatori, ADOC, ADICOSUM, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori …..
Øche si sono distinte per competenza e capacità organizzativa come Consumatori Attivi del Friuli……
Øed il consenso delle assemblee promosse sul territorio, dove l’approvazione che è stata unanime.
La sottoscrizione è aperta a tutte le associazioni che cercano di dare il buon esempio superando attriti e spirito di competizione. Solo unendo competenze e organizzazione siamo all’altezza di una sfida che deve sollecitare a quel bene comune, che finalmente speriamo torni al centro dell’etica politica.

Portavoce Patrizio Miatello