BPVi e Veneto Banca, Baretta: “Occasione persa, ora visione lungimirante per ripresa economica del Veneto”

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In audizione presso la Commissione regionale di inchiesta sul sistema bancario veneto, il sottosegretario ha ripercorso i passaggi che hanno portato alla cessione a Banca Intesa e ha fatto il punto sul fondo di ristoro

Un anno. È questo il lasso di tempo che separa la prima audizione del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, in Commissione regionale di inchiesta sul sistema bancario veneto e il decreto legge che pose in liquidazione coatta amministrativa Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Parte da qui, dalla ricostruzione di quei 365 giorni, la seconda audizione del sottosegretario all’Economia davanti alla nuova Commissione di inchiesta istituita dal Consiglio regionale veneto.


“Lascio a future valutazioni – ha affermato Baretta nel corso dell’audizione – se e quanto allora prospettato sia stato raccolto o se, tutti insieme, possiamo dire di aver perduto, mi sia permesso di dire, come veneti, un’occasione per realizzare non un salvataggio, come poi effettuato necessariamente dal Governo, in extremis, dopo il deteriorarsi ulteriore della situazione e il fallimento della strategia di coinvolgimento sopra prospettata; ma un vero rilancio del sistema finanziario e creditizio veneto, funzionale sia ai risparmiatori veneti sia all’intera economia del nostro territorio”.

Il sottosegretario ha, poi, ricostruito i passaggi che hanno portato dagli stress test BCE al progetto di fusione “Tiepolo”; dalle difficoltà nel trovare un partner privato per la ricapitalizzazione al decreto di liquidazione coatta amministrativa e alla cessione della parte sana delle due banche a Intesa San Paolo; fino alle recenti indicazioni di Eurostat su debito e deficit.

Ma la priorità resta quella di ricostruire un patto di fiducia tra cittadini, Stato e finanza, anche attraverso la creazione del Fondo di ristoro per le vittime di reato bancario, istituito dall’ultima legge di bilancio.

“In questi giorni, stiamo lavorando – ha spiegato Baretta – al decreto applicativo, che era previsto fosse varato entro la fine di marzo. Il Ministro Padoan e il sottoscritto hanno chiesto agli uffici preposti di accelerare la definizione del testo, sulle cui caratteristiche le indicazioni politiche che abbiamo dato sono quelle di un approccio a maglie larghe. L’unico vincolo, dicevo, è rappresentato dall’ordine di effettuazione dei rimborsi sulla base della cronologia delle domande, fino all’esaurirsi delle risorse destinate”.

“Infine, signor Presidente, poiché sono alla conclusione del mio mandato parlamentare e di Governo, mi permetta – ha continuato Baretta – di augurare che il percorso avviato in questi anni difficili, che ha posto le basi per il salvataggio dal fallimento degli Istituti, anche se non alla conservazione della loro identità, come avremo voluto; che ha consentito di evitare licenziamenti, salvaguardando il personale e ha avviato un processo di ristoro dei risparmiatori ingiustamente penalizzati, possa continuare e, mi auguro, migliorare. La stagione di ripresa economica in atto, che vede il Veneto protagonista, necessita di una visione lungimirante, che sia in grado di prevenire le turbolenze che periodicamente la globalizzazione ci prospetta, sempre più complesse e sfidanti. Anche questa vicenda, che ci ha così intensamente coinvolti, offre – ha concluso il sottosegretario – riflessioni e indicazioni preziose”._