“Non solo la Marca Trevigiana ma tutto il Veneto è più povero con la scomparsa di Nino Baccini. Un protagonista dello sviluppo economico e culturale della nostra regione nell’ultimo mezzo secolo. Un grande lavoratore che ha iniziato lavorando come operaio e studiando la sera per ottenere un diploma, che ha creato un’attività ben calata nel contemporaneo occupandosi di microelettronica e ha intuito il futuro fino a divenire un pioniere europeo del fotovoltaico. Con lui, alla nostra terra viene a mancare un eccellente imprenditore ma rimane un modello a cui sempre ispirarsi”.
Così il Presidente del Veneto Luca Zaia ricorda Nino Baccini, l’imprenditore e mecenate trevigiano, originario di Breda di Piave.
“La sua è la storia di un successo eccezionale ma che ritrae il cammino di lavoro e genialità di tanti nostri veneti, quelli che ci hanno consegnato una regione che oggi è una delle più potenti locomotive del paese – prosegue il Governatore -. Nato e cresciuto in un ambiente rurale, ne ha sempre mantenuto l’amore per il lavoro, lo spirito di iniziativa e il desiderio di progresso. Ha legato il suo nome e quello della sua azienda a grandi visioni, poi realizzate con successo, nel campo della microelettronica e delle energie rinnovabili”.
“Ma il mio ricordo non soltanto per l’eccellente industriale – conclude Zaia -. Con una sua attività vitivinicola parallela, ha letto con ampio anticipo anche la potenzialità culturale e produttiva del territorio in cui si produce il Prosecco, quelle coline che oggi sono Patrimonio dell’Umanità Unesco. Così come, raggiunta l’affermazione, non si chiuse nell’agiatezza personale e contribuì largamente alla conservazione del patrimonio storico con il restauro di importanti edifici che grazie a lui sono tornati all’antico splendore e sostenendo importanti iniziative culturali. Anche per questo sento di dovergli dire grazie a nome di tutti e di esprimere tutta la vicinanza mia e del Veneto ai familiari e a coloro che ne hanno condiviso l’esperienza umana”.